Cultura

Gli Omphalos con il Sud a tracolla.

Nicolò Marino Ceci
Sabato 3 Marzo presso il "Teatro Traetta" sarà in scena la rappresentazione "col Sud a tracolla" di Vito Signorile e con la collaborazione del gruppo "Omphalos".
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“Col Sud a Tracolla”, è una rappresentazione che racconta un Sud a tracolla, tra ulivi e vigneti e stornelli e filastrocche, con drammaturgia e regia dell’autorevole Vito Signorile, Direttore del “Teatro Abeliano”, una delle più importanti realtà teatrali italiane. E’ un’opera teatrale dedicata a Matteo Salvatore, scomparso nell’Agosto 2005, personaggio leggendario, poeta d’Apricena, cantastorie della Terra di Puglia in una vita dedicata alla ricerca, maestro e influenza di artisti come Teresa De Sio e Vinicio Capossela; e realizzata con la collaborazione di Betty Lusito, Antonella Giugliano, i solisti del Nuovo Canzoniere Pugliese: Fedele Depalma, Michele Lusito, e Giuseppe Volpe, che andrà in scena Sabato 3 Marzo presso il “Teatro Traetta” di Bitonto alle 20,30. 

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“I racconti, le cantilene, gli aneddoti, di mia nonna, devono aver lasciato un segno ben più profondo di quanto, bambino, potessi immaginare, pur gustando con grande piacere gli attesi momenti di ascolto intorno a un braciere. Occasioni per qualche appunto su carta stampata o con mezzi audio visuali non ne sono mancate. Ho voluto coglierne solo alcune quando mi offrivano solide "garanzie" culturali.” (V. Signorile)

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“La sofferenza dell’uomo più che l’allegria ha incoraggiato gli uomini del Sud a cantare, nella densa vegetazione di ulivi, vigneti, mandorli, fichi, tra il grigio dei muretti a secco e le immense pianure di grano che ondeggiano verso il mare verde azzurro, contadini, braccianti e marinai hanno cantato per secoli tristezze, speranze e illusioni. Vito Signorile, attore e regista, è andato a cercare canti del riposo, villanelle, serenate, stornelli, canti a dispetto, filastrocche e racconti che si perdono nella notte dei tempi. Li ha ordinati con rigore e passione e ce li ha restituiti nella loro autentica bellezza. Signorile ha ripercorso per anni il silenzio ed il buio, i rumori e i paesaggi, i gesti e gli sguardi di un Sud Mediterraneo che assumono, volta per volta, un tempo ed uno spazio sempre nuovi e sorprendenti. L’omaggio al suo amico, il grande Matteo Salvatore, gli offre ora l’occasione di uno spettacolo, “col Sud a tracolla” che come il vino primitivo ha bisogno, per essere gustato, di donne vere e uomini veri.”(Giuseppe Schito).

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“Il canto popolare pugliese, tra i più belli e articolati nel panorama meridionale, si evolve lungo due direttrici fondamentali, perfettamente complementari e rispecchiano in ciò fedelmente la duplice natura dell’antica anima pugliese: il lamento accorato, che ha sempre carattere individuale, e l’esplosione di frenetica, quasi feroce, allegria, che è invece tradizionalmente legata alla vita della comunità. In entrambe le maniere, ma soprattutto nella prima, trova spessissimo riscontro il tema del lavoro e quello, indissociabile del rapporto con il padrone: qui che il lamento, insieme doloroso e dolcissimo, rivela una rabbia cupa, fonda e un maturo e incontenibile desiderio di rivolta. Ma è soprattutto nell’altra maniera, che si esprime la protesta: in quei canti dall’allegria mai spensierata, ma sempre contratta, violenta, in cui trovano sfogo l’acuto spirito di osservazione, il gusto per le deformazioni grottesche, per l’ammiccamento e per la metafora, e la satira pungente. Vito Signorile ha condotto per anni una sua personale ricerca in Puglia, e ha raccolto dalla viva voce del popolo racconti e melodie più o meno antiche, cantate alla vecchia maniera e perciò tuttora intatte nello spirito e nel testo per poter così scoprire il comune passato, in cui affondano le radici della nostra cultura e delle nostre tensioni attuali, è vivissima e assai diffusa.”(Raffaele Antini).

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Maggiori informazioni su www.teatroabeliano.com o www.omphalosmusic.com .

venerdì 2 Marzo 2007

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