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Il Palazzetto dello Sport: luci ed ombre

Cristina D'Elia
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Dopo l’inaugurazione del nuovo palazzetto dello sport di via Chicoli avvenuta domenica 2 Aprile, le luci della struttura si sono nuovamente spente e le società sportive terlizzesi hanno ripreso a far allenare gli atleti nel sovraffollato Palagarofani. Abbiamo chiesto al sindaco Vincenzo Di Tria le ragioni di questa situazione e le prospettive di utilizzo della struttura a breve termine considerando che l’opera ha ancora bisogno di essere completata.
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rnE’ vero che il Palazzetto di via Chicoli è stato nuovamente chiuso al pubblico?
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“Quella struttura ha una serie di problematiche in quanto è una struttura sportiva nella quale sono assenti alcuni servizi, biglietteria, ristoro, e non ci sono degli elementi costruttivi che colleghino le due gradinate est e ovest, trascurati nella fase di appalto dell’opera che è stata realizzata solo per quanto concerne l’impianto sportivo: campi da gioco e gradinate. E’ monca di una ulteriore struttura che bisognerà realizzare negli anni.

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Questo provoca comunque dei disservizi ma non pregiudica l’utilizzo della struttura che può essere usata dalle società sportive fin da subito. Non si possono disputare partite che portino i 950 spettatori, per i quali la struttura è stata progettata, e a questo stiamo provvedendo affinché venga chiusa la procedura di prevenzione incendi, però la struttura è utilizzabile”.

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Quindi manca l’autorizzazione dei Vigili del Fuoco?
rn“Fino a cento posti, e per disputare allenamenti non ci sono vincoli forti, la realizzazione di una vera e propria rete antincendio o simili. In questo caso la struttura, nel breve periodo anche perché non abbiamo ancora stretto un accordo per la gestione con le associazioni sportive, è utilizzabile.

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Infatti già dopodomani, mercoledì alle 9.30, la struttura verrà utilizzata dalla scuola “Tommaso Fiore” per una partita tra alunni e professori. Se ce lo chiedessero le società sportive noi potremmo benissimo garantirgli l’utilizzo della struttura. Invece per l’utilizzo a pieno carico, con gli spettatori, dovremo aspettare ancora una trentina di giorni.

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 L’ufficio sta provvedendo perché il problema delle opere terlizzesi è il non aver previsto e controllato, nel momento in cui i progetti vengono approvati, che ci fossero tutti i requisiti e noi ci ritroviamo, ogni volta che affrontiamo problematiche simili a quella del palazzetto, con una serie di vizi e lacune che siamo costretti a finanziare al di là di quelli che sono i finanziamenti dell’appalto in corso con una serie di difficoltà anche dal punto di vista amministrativo.

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 Questo è lo stato di tutte le opere pubbliche terlizzesi: del Palazzetto, del Teatro, della pista di pattinaggio, della Pinacoteca. Adesso finalmente abbiamo finanziato tutto e abbiamo completato i progetti. Una nota di colore: tutte le opere pubbliche, dal 1991 in poi, dovevano prevedere dei sistemi di contenimento dei consumi energetici ai sensi della legge 10 del ’91.
rn Non sono riuscito a trovare un’opera pubblica che avesse queste caratteristiche. Sarebbe preferibile da parte dei partiti politici un maggiore senso di responsabilità.

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 Il Palazzetto è comunque un struttura che questa città ha atteso per undici anni, ci sono delle responsabilità forti perché quella struttura ha comportato uno spreco di denaro inutile: 250 milioni di vecchie lire in più sprecati solo perché dal 1996 a 1998 l’opera pubblica è stata bloccata e l’impresa ha messo dentro le sue attrezzature e ne ha preteso il noleggio.
rn Quest’opera è costata così tanto alla città e oggi si fa polemica attorno alla sua apertura. Noi terlizzesi siamo capaci di farci del male anche in occasioni di eventi di festa come quello del varo di un’opera pubblica”.

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Come è stato sistemato l’accesso dei disabili al palazzetto?
rn“I portatori di handicap possono accedere esclusivamente dall’area di gioco e abbiamo realizzato le rampe secondo la legge 13 quindi l’accesso non è precluso. E’ precluso l’accesso alle gradinate, ma quello non è un vizio che si può attribuire a noi perché quell’opera andava appaltata insieme al corpo sevizi e, in realtà all’epoca, proprio perché bisognava giocare sui fondi a disposizione invece di appaltare tutto insieme si è scelto di realizzarla esattamente così come ce l’abbiamo. Quindi sarà compito nostro, dopo aver cominciato ad utilizzarla, progettare e appaltare un corpo servizi che possa garantire l’utilizzo pieno della struttura”.

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mercoledì 12 Aprile 2006

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