Cronaca

Uccellini catturati e venduti illegalmente. Sequestro al mercato settimanale

La Redazione
Il commercio illegale, che interessa diversi tipi di fringillidi, nella specie di cardellini, verzellini e fanelli, è perpetrato durante i mesi primaverili ed autunnali, in occasione delle rotte di mi
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I militari della Tenenza di Molfetta della Guardia di Finanza al comando del Ten. Giuseppe Mattiello, in collaborazione con le Guardie del WWF, hanno effettuato un’azione di repressione del commercio illegale di fringillidi (in violazione della legge 157/92) nel mercato settimanale di Terlizzi.
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rnTale commercio illegale, che interessa diversi tipi di fringillidi, nella specie di cardellini, verzellini e fanelli, è perpetrato, in particolare, durante i mesi primaverili ed autunnali, in occasione delle rotte di migrazione.
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rnNell’operazione sono stati posti sotto sequestro nove uccelli di specie protetta, tra cardellini, verzellini e fanelli (oltre alle gabbie) che sono stati consegnati in custodia giudiziale al WWF e, su disposizione del sostituto procuratore Antonio Savasta, sono stati successivamente liberati all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
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rnA monte del commercio c’è tutta una sequenza di atti illegali per la cattura dei fringillidi.
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rnAl sorgere del sole, i bracconieri posano le reti di cattura sul terreno precedentemente preparato, sistemano un cardellino solitamente femmina, che costringono a svolazzare in quanto legato ad uno spago; intorno all’area appendono le gabbiette con i cardellini – detti di richiamo – i quali, al sopraggiungere dello stormo dei loro simili, iniziano a cinguettare attirandone l’attenzione
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rnIl movimento della cardellina legata in mezzo alle piantine diventa irresistibile per tutto lo stormo, costringendolo a posarsi intorno. Proprio in questo momento entra in azione il bracconiere, il quale tira le cordicelle delle reti che si chiudono su tutta l’area preparata, imprigionando tutti gli uccelli che si sono posati.
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rnIn altri casi i bracconieri usano del vischio (colla per topi), delle panie (piccoli rami unti di colla) e piccoli contenitori d’acqua.
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rnViene sempre utilizzato un richiamo (generalmente un cardellino femmina) chiuso in una gabbia. Con il suo cinguettio attira i maschi che, posandosi sui rami unti di colla, rimangono imprigionati. Spesso questi sistemi causano la morte dei piccoli esemplari che, nel tentativo di liberarsi, si dimenano invischiandosi completamente di colla.
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rnTali precisazioni pongono nella giusta luce il lavoro svolto dalla Guardia di Finanza a favore della natura, per cui vivo apprezzamento è stato manifestato dal coordinatore regionale del WWF Pasquale Salvemini, che ha voluto esprimere il proprio ringraziamento alla Tenenza di Molfetta per aver svolto un servizio di polizia ambientale e venatoria importante ed unico nel nostro territorio.

venerdì 23 Maggio 2008

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