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Crisi Ciccolella, Rifondazione: «Prendono finanziamenti pubblici e licenziano i lavoratori»

La Redazione
Rifondazione Comunista
«Chiediamo alle istituzioni di adoperarsi fattivamente per un tavolo di confronto tra sindacati e azienda al fine di scongiurare un licenziamento collettivo di tali proporzioni»
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Sulla concreta possibilità che l'azienda florovivaistica Ciccolella licenzi oltre 200 lavoratori tra Terlizzi e Molfetta, seria preoccupazione è stata espressa dal circolo molfettese di Rifondazione comunista: «Un colpo di grazia per l'economia locale già in ginocchio a causa della crisi. Il tutto accade mentre da circa due anni, dopo la concessione della cassa integrazione in deroga, i sindacati attendono invano che venga loro sottoposto il piano industriale».

«Ma quanto costa -si chiede la Federazione di sinistra- alla collettività l'azienda Ciccolella, destinataria di finanziamenti e accordi di programma, che rischia di lasciare a casa 242 lavoratori? Ci chiediamo come mai un'azienda quotata in borsa, di dimensioni internazionali, non abbia saputo rilanciarsi né produrre un piano industriale. Si tratta per caso di un'ennesima riconversione industriale al buio, magari nel settore agro-energetico, a carico sempre dei lavoratori?».

«Ribadendo sostegno e solidarietà ai lavoratori e ai sindacati che hanno dichiarato lo stato di agitazione, chiediamo alle istituzioni di adoperarsi fattivamente per un tavolo di confronto tra sindacati e azienda al fine di scongiurare un licenziamento collettivo di tali proporzioni», conclude Rifondazione.

domenica 27 Maggio 2012

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