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Fase 2 del piano di riordino. Terlizzi perde tre reparti, ma guadagna 10 posti letto di chirurgia

La Redazione
Ospedale Sarcone Terlizzi
Disattivate cardiologia, ostetricia e oculistica. Rifondazione Comunista di Molfetta propone Consiglio comunale congiunto con Terlizzi e Corato
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All'ospedale di Terlizzi saranno disattivati i reparti di cardiologia, ostetricia e oculistica, ma ci saranno 10 posti letto in più di chirurgia generale, di cui due di chirurgia plastica.

Sarebbero queste le conseguenze della cosiddetta fase 2 del piano di riordino ospedaliero per la Regione Puglia, sul nosocomio cittadino. Un provvedimento che già da qualche giorno sta suscitando polemiche, per lo più tese a salvaguardare i servizi delle città di riferimento dei politici locali.

Prova ad andare oltre le polemiche di campanile, la sezione di Molfetta di Rifondazione Comunista. Con un comunicato, che ricorda i tagli che saranno operati anche nella loro città («una soppressione per l'ospedale di Molfetta delle unità di chirurgia, nefrologia e lungodegenza»), si parla di logica «incompresibile per cui si smontano reparti funzionanti e sui cui si è investito negli anni per trasferirli altrove dove eventualmente tutto è da costruire».

Il coinvolgimento delle comunità vicine di Terlizzi e Corato viene visto in virtù «delle nuove soglie minime di posti letto per ospedali in discussione presso il Ministero della Sanità (la soglia dovrebbe essere portata a 250) e in un'ottica di riorganizzazione a vantaggio delle comunità», per cui «crediamo ci si debba muovere in direzione di un presidio unico tra Molfetta, Terlizzi e Corato per rimanere al di sopra dei 250 posti letto. Dove saranno le direzioni, i dirigenti e i primari francamente non ci interesssa, purché le comunità mantengano in loco le funzioni operative».

Rifondazione comunista chiede dunque la convocazione urgente di un consiglio comunale monotematico anche eventualmente in seduta congiunta con quelli di Terlizzi e Corato, per l'istituzione di un tavolo politico e tecnico di concertazione tra la Regione Puglia e le comunità locali, «questo sì al di là di ragioni di campanile», sottolinea Rifondazione.

«Non accetteremo decisioni senza discussione -conclude il partito- a scapito della logica e della difesa del diritto alla salute delle comunità».

lunedì 4 Giugno 2012

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