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Ospedale, a Terlizzi parere unanime: «Insensato chiudere i reparti di oculistica e cardiologia»

La Redazione
Ospedale Sarcone Terlizzi
Lo smantellamento delle Unità, non solo non tiene conto degli investimenti fatti negli ultimi anni sia dal punto di vista strutturale che da quello strumentale ma, per quanto riguarda il reparto di Oculistica, priverebbe l'intero territorio del servizio.
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Ieri, 5 Giugno, si è tenuta la riunione operativa convocata dal Sindaco Gemmato, per affrontare il problema dei tagli previsti dal Piano di Riordino in seconda fase della rete ospedaliera di Puglia e che, nello specifico, prevedrebbe per Terlizzi la disattivazione delle Unità Operative di Oculistica e Cardiologia.

«Non bisogna agire per difesa campanilistica, ma per le esigenze reali e concrete dei cittadini e per una assistenza sanitaria di buon livello sul territorio», è questo quello che è emerso dall’incontro, nel quale tutte le forze politiche nonché gli operatori sanitari presenti sono stati d’accordo sulla irrinunciabilità dei due reparti a Terlizzi.

La situazione che si paventa dinanzi allo smantellamento delle Unità, non solo non tiene conto degli investimenti fatti negli ultimi anni sia dal punto di vista strutturale che da quello strumentale ma, per quanto riguarda il reparto di Oculistica, priverebbe l’intero territorio del servizio, costringendo chi affetto dalla patologia a spostarsi fino all’Ospedale “Di Venere” a Carbonara, riferimento territorialmente più vicino.

Per quel che riguarda, invece, il reparto di Cardiologia che verrebbe attivato a Corato, si è parlato comunque di una soluzione insensata, dal momento che l’Ospedale di Terlizzi è già attrezzato e operativo (attualmente ospita 4 posti letto di Unità di Terapia Intensiva Coronarica), al contrario del Presidio Ospedaliero di Corato che, invece, necessiterebbe di importanti interventi in tal senso.

L’esito dei lavori ha condotto alla decisione di redigere un documento che tutte le forze politiche si impegnano a sottoscrivere, in cui si chieda a gran voce che sia tutelato il diritto alla salute dei cittadini e che vi sia una equa e razionale distribuzione dei servizi fra i territori, secondo criteri di funzionalità, imparzialità ed economicità. Al proposito Gemmato ha precisato che non vuole che si lasci intentata la via della interlocuzione con i Sindaci dei paesi viciniori, con i quali, anzi, è stata già richiesta una concertazione da parte del Primo Cittadino.

mercoledì 6 Giugno 2012

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