La nota

Biodigestore Sorgenia di Terlizzi: Bucci (Otb), “La politica del No produce danni incalcolabili”

L'impianto
Le dichiarazioni del Presidente di Oliveti Terra di Bari
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“La questione è sempre la stessa: la politica si gonfia il petto quando deve comunicare gli incrementi della percentuale di raccolta differenziata salvo poi nicchiare o, addirittura, opporsi a soluzioni ad alta capacità tecnologica e fortemente sostenibili, che sono in grado di chiudere concretamente il ciclo dei rifiuti in una delle regioni in cui si paga la seconda Tari più alta d’Italia”.

È quanto afferma Giovanni Bucci, Presidente di Oliveti Terra di Bari, la più importante organizzazione di produttori olivicoli d’Italia commentando le posizioni delle amministrazioni civiche dei Comuni di Terlizzi e di Ruvo in merito al rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale per la realizzazione e all’esercizio in agro del Comune di Terlizzi da parte di Sorgenia Bio Power srl dell’impianto di digestione anaerobica per la produzione di gas naturale liquefatto di origine biologica alimentato esclusivamente da sottoprodotti di origine agricola di filiera corta.

“Parliamo – continua Bucci – di soluzioni adottate in tutto il mondo,  talmente sicure e funzionali da rientrare, per tecnologia, tra i progetti finanziabili con risorse del PNRR. Inoltre, nell’iter procedurale, sull’impianto in questione non sono state fatte rilevazioni di tipo ambientale dagli enti di competenza. Dunque, ci fa specie che in tutto il mondo l’impegno sia rivolto all’approdo a una economia circolare con cui si trasforma lo scarto di filiera in energia e qui
invece ci sia questa resistenza campanilistica a nostro avviso immotivata. Vogliamo continuare a assistere a viaggi incredibili dei rifiuti verso impianti di trattamento pensando che qualcuno magicamente poi li possa far sparire?”

“La crisi energetica di questi mesi ci dovrebbe insegnare che la “politica del “no”” ha dei costi altissimi perché fa accumulare ritardi su ritardi e mette in affanno il Paese costringendolo a soluzioni emergenziali. Questo “no” sembrerebbe un “no” a un progetto innovativo di economia circolare, un “no” nei confronti di tutti i produttori olivicoli che fa il paio con i “no” ai piani anti Xylella che ha ammazzato il patrimonio olivicolo pugliese, un “no” che rappresenta drammaticamente una politica forte con i dati della raccolta e debole dinanzi alle soluzioni reali di cambiamento”

venerdì 16 Dicembre 2022

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Domenico Volpe
Domenico Volpe
1 anno fa

Questo è un NO motivato da domande a cui non si è dato una risposta convincente in termini di salvaguardia di un patrimonio storico/culturale relativamente alla via Appia Traiana, l’abbattimento di ulivi secolari, l’aumento di traffico pesante su strade che attraversano la via Francigena e altre limitrofe, l’inquinamento derivante da scarti di lavorazione, fumi, odori, ecc…
Questo NO è motivato da una tutela del ns territorio e della ns gente.
La scelta è errata non per il tipo di lavorazione, ma per la location scelta. E tutto questo è ben noto a tutti gli attori.