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Comunicato stampa

Salario minimo: la raccolta firme in Piazza Cavour di Potere al Popolo e di Unione popolare

A partire da Domenica 15 Ottobre, in Piazza Cavour
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A partire da Domenica 15 Ottobre, Potere al Popolo Bari e Provincia sarà presente a Terlizzi in Piazza Cavour per la raccolta firme sul Salario Minimo a 10euro lordi, raccolta firme portata avanti da Unione Popolare e dei partiti e movimenti che ne fanno parte.
Si potrà firmare che si potrà mettere anche presso gli Uffici Elettorali di Terlizzi.

TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE

SALARIO MINIMO: IL TESTO DELLA NOSTRA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE!

L’Italia è l’unico paese in Europa dove i salari sono diminuiti rispetto al 1990. Lavoriamo tanto, spesso in modo precario, pericoloso, con salari da fame, insufficienti per vivere dignitosamente. Più di una persona su dieci in Italia vive in povertà anche se lavora! La percentuale aumenta tra i giovani, 1 lavoratore/trice su 6 è povera. Di recente l’UE ha emanato una direttiva sul salario minimo, che però si limita a dire che i paesi UE devono provvedere a definire un minimo o attraverso la legge o portando la contrattazione collettiva ad almeno l’80% di copertura. Questo perché si ritiene che lo strumento della contrattazione, di per sé, tuteli i salari. In Italia non è così. Ci sono contratti firmati dalle sigle più rappresentative, come quello dei servizi fiduciari, che sono stati riconosciuti incostituzionali in tribunale, perché prevedevano una paga oraria troppo bassa (meno di 5 euro l’ora). Semplicemente, è giunto il momento di un salario minimo legale, adeguato automaticamente all’inflazione, per sconfiggere il lavoro povero.

Come Potere Al Popolo la battaglia per il salario minimo è stata uno degli principi fondanti dal momento della fondazione nel 2017, quando nessuno ne parlava compresi quei partiti che erano al governo nazionale e che ora si fanno portatori di una richiesta al ribasso non solo nella cifra oraria.

Quali sono le differenze tra la proposta di Potere al Popolo ed Unione Popolare e quella del Centro-Sinistra?
1) La cifra: quella proposta dalle opposizioni parlamentari è di 9 euro lordi.
Quella di Unione popolare invece è di 10 euro lordi, pari all’80% del salario mediano italiano, una percentuale che garantisce paghe minime degne senza contraccolpi occupazionali.
Secondo la Fondazione Studi consulenti del lavoro i Contratti nazionali principali che prevedono paghe minime sotto i 9 euro sono “solo” 22 per un totale di 2.079.820 lavoratori e lavoratrici coinvolte, mentre i Contratti nazionali principali che prevedono minimi sotto i 10 euro sono ben 37 per un totale di 7.534.271 lavoratori e lavoratrici. La nostra proposta, direttamente o indirettamente, andrebbe ad alzare i salari di questa enorme platea che altrimenti resterebbe in gran parte esclusa dall’introduzione del “salario misero” delle opposizioni parlamentari.
2) Chi paga? Nella proposta delle opposizioni parlamentari, all’art.7, si prevede un “beneficio” in favore dei datori di lavoro, proporzionale all’aumento dei salari dovuto all’introduzione del salario minimo. In pratica, la fiscalità generale, quella pagata per l’80% dai lavoratori dipendenti, andrà a coprire parte dell’aumento salariale dovuto all’introduzione del salario minimo. Peraltro, chi pagava salari minori, riceverà di più.
Un concessionario balneare che paga i camerieri 7 euro l’ora non dovrà dunque sborsare i 2 euro di differenza, che gli verranno in parte rimborsati dai contribuenti. Insomma, alla fine, tramite le tasse, saremmo noi a pagarci il “salario misero”.
La proposta di Unione popolare, invece, su questo punto è chiara e semplice. Sono coloro che si sono arricchiti sui salari da fame a dover pagare la differenza, senza aggravi sulla finanza pubblica.
3) E sei i prezzi aumentano, aumenta anche il salario minimo? Nella proposta delle opposizioni parlamentari, l’indicizzazione del salario non è contemplata. È prevista una commissione che si dovrà riunire per decidere eventuali aumenti. Come a dire: aspetta e spera.
Nella proposta di Unione popolare, invece, il salario minimo si adeguerebbe automaticamente al costo della vita, come già avviene ad esempio in Francia e in altri paesi europei, e come avviene ad esempio per i Parlamentari europei.
4) I tempi di applicazione: la proposta delle opposizioni parlamentari prevede un anno e mezzo di tempo per l’adeguamento al salario minimo. Una misura urgente viene così dilazionata di ulteriormente.
La proposta di Unione popolare prevede invece un adeguamento entro massimo sei mesi.
info poterealpopolobarieprovincia@gmail.com

venerdì 13 Ottobre 2023

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