Città Civile
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“In questo paese siamo tutti stranieri”: l’incontro di Città Civile sull’accoglienza dei migranti

"Non è mai abbastanza. Serve cooperazione e una rete di sostegno concreta"
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«Per Città Civile i migranti sono una priorità, ma nonostante abbia sempre al centro della sua agenda un futuro sostenibile ed economico-sociale, da sola non fa miracoli. È un fenomeno in continua crescita quello dell’immigrazione. C’è un aumento esponenziale di coloro che provengono dalla rotta balcanica», chiosa Francesco Vino, coordinatore del movimento civico.

Così è stato aperto l’incontro organizzato dal Movimento Civico sull’emergenza dell’accoglienza dei lavoratori stagionali migranti. E come ha sempre fatto ha portato un buon esempio, in questo caso quello del Comune di Andria. «La nostra è una città dell’accoglienza, dimostrando una particolare attenzione per gli extracomunitari», ha dichiarato Dora Conversano, Assessora andriese ai Servizi Sociali, «Non è mai abbastanza. Il servizio per la persona può funzionare solamente grazie a una continua cooperazione tra Servizi Sociali, associazioni presenti sul territorio e volontari. Gli strumenti che ha in mano l’Amministrazione sono pochi senza il sostegno degli uffici e le reti della comunità». Insomma, si tratta di una situazione opposta a quella della nostra città: la burocrazia fatica ad entrare in un’ottica di programmazione; le reti sociali non riescono a superare diffidenze e pregiudizi reciproci.

«Bisogna aiutare i migranti a sviluppare autonomia», ha precisato Don Geremia Acri, dell’Ufficio Migrantes della Diocesi di Andria. Ad Andria, c’è, innanzitutto, Casa Accoglienza “Santa Maria Goretti” che offre una pluralità di servizi, un palazzo che la Diocesi ha voluto destinare a una pluralità di servizi. «Anche il nostro percorso è stato notevolmente osteggiato e mal visto all’inizio, finché poi pian pian si è verificata l’auspicata integrazione con la collettività. Il sistema dell’affitto diffuso si è reso possibile grazie alla disponibilità dei privati e degli imprenditori».
«Ho registrato solitudine e vuoto immenso», ha esordito Daniela Zappatore, Assessora terlizzese alla cultura, al welfare e alle politiche di comunità, che ha fatto davvero tanta fatica, a partire da maggio scorso, nel ricercare delle soluzioni in grado di soddisfare le esigenze primarie dei lavoratori extracomunitari. «Ho fatto numerosi incontri al fine di reperire la disponibilità di avviare un sistema di affitti diffusi, ma ho ricevuto scetticismo e dinieghi». Solo a novembre si è potuto varare un avviso di co-progettazione per organizzare l’accoglienza presso gli spazi dell’ex Liceo Classico in Via Poerio, grazie all’erogazione di circa 55.000 euro da parte della Regione Puglia. Il confronto con l’esperienza andriese sull’accoglienza degli stranieri si è rivelato per Città Civile un’iniezione di fiducia. Molti spunti concreti sono stati offerti da Dora Conversano, Assessora ai Servizi Sociali del Comune di Andria, e da Don Geremia Acri dell’Ufficio Migrantes della Diocesi andriese, per imboccare delle strade volte a offrire delle risposte stabili e durature nel tempo.

«Le politiche di accoglienza hanno bisogno di tempi come un parto. Non vi dovete far scoraggiare. Non vi dovete arrendere», ha concluso Don Geremia. Insomma, da questo incontro sono arrivati suggerimenti e motivi di incoraggiamento. Dobbiamo cambiare cultura e piano piano il processo è in movimento. Del resto, la Festa della Comunità degli Albanesi di Terlizzi, se confrontata con ciò che accadeva 32 anni fa con l’arrivo della Vlora, è una testimonianza di integrazione realizzata. L’accoglienza è un percorso. E ormai è stato avviato.

lunedì 4 Dicembre 2023

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