Tasse

Tari, stangata in arrivo? L’intervista con l’assessore Minutillo

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Discarica di rifiuti
Ecco cosa è accaduto e perché i cittadini dovranno pagare di più
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L'assessore Minutillo
L'assessore Minutillo

Ammonta a mezzo milione di euro la cifra che i cittadini di Terlizzi dovranno versare per effetto della sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito la nullità della delibera Arera. Una delibera che delegava la Regione Puglia ad individuare gli “impianti minimi” ai quali affidare lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati a prezzi controllati. Una batosta che i Comuni pugliesi stanno provando ad arginare ma che, per forza di cose, si ripercuoterà sui cittadini attraverso aumenti sulla Tari. Per comprendere nello specifico quali sono le dimensioni del problema per quanto attiene i contribuenti terlizzesi, abbiamo intervistato l’assessore all’igiene urbana e ambiente Gaetano Minutillo.

Assessore, òa sentenza del Consiglio di Stato che annulla la delibera Arera si ripercuoterà sensibilmente sulla Tari anche dei cittadini di Terlizzi. A quanto ammonta la quota che Terlizzi dovrà corrispondere in termini di arretrati ed adeguamento Istat?

La delibera Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) 363/2012 e i conseguenziali atti di Ager (Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il Servizio di Gestione Rifiuti) e Regione Puglia, in applicazione della disciplina degli “Impianti minimi”, chiusura del ciclo dei rifiuti, è stata oggetto di impugnativa da parte dei gestori privati degli impianti di conferimento dei rifiuti. La conclusione del contenzioso ha visto soccombere Arera per carenza di poteri di disporre alle Regioni la facoltà di individuare gli impianti essenziali a prezzi calmierati per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Quindi in termini di arretrati a partire dal 2020 fino al 2023 e con adeguamento Istat a indice generale dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali, il prezzo che il Comune di Terlizzi dovrebbe versare ai gestori è di circa 516 mila euro così come calcolato da Ager, si stanno facendo le dovute verifiche.

Sono state effettuate delle previsioni per il 2024 relative ai costi di conferimento in discarica dei rifiuti? Sono migliori o peggiori rispetto a quelle dello scorso anno?

Purtroppo i costi di conferimento dei rifiuti sia di quelli indifferenziati che finiscono in discarica, sia di quelli differenziati che vengono conferiti nei diversi consorzi Conai per i quali è necessario un pretrattamento oneroso sono in costante aumento negli ultimi anni. Questo incide notevolmente sui PEF (Piano Economico Finanziario) e quindi sulla Tari. Nel 2024 in via previsionale il costo si mantiene alto come nel 2021, 2022, 2023, però l’attuale PEF redatto ad aprile 2022 non contempla tutti questi aumenti per cui c’è uno squilibrio di cui tener presente nella redazione del nuovo PEF che sarà compilato nelle prossime settimane.

In che modo l’Amministrazione comunale può intervenire per contenere la tassa, atteso che l’intero costo del piano economico finanziario è per legge a carico dei cittadini?
Le Amministrazioni comunali tutte, possono fare poco perché la gestione del servizio dei rifiuti è un sistema fortemente regolato, ingessato, nel senso che la tipologia di servizi da effettuare, i costi dei servizi, i costi di conferimento, la scelta delle discariche dove conferire, non sono decisi dai Comuni ma a livello nazionale e regionale tramite Arera e Ager. Quindi il Comune deve cercare di ottimizzare e organizzare un servizio efficiente e decoroso senza aggiungere altri servizi che andrebbero ad incidere sul costo finale. Importante è sensibilizzare i cittadini affinchè si produca meno possibile l’indifferenziato perché costa molto portarlo in discarica, le discariche sono sempre più piene e si è obbligati a conferire, sempre sotto indicazioni Ager, in impianti più lontani con aumento dei costi di trasporto e ore lavorative. L’Amministrazione sin dai primi momenti si è attivata, insieme a tutti gli altri Comuni pugliesi, tramite ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) con interlocuzioni e richiesta di spiegazioni presso il Ministero competente e con la Regione Puglia, per chiedere che questi costi aggiuntivi derivanti dalla sentenza del Consiglio di Stato, non vengano pagati dai Comuni, cioè dai cittadini, ma individuare risorse economiche ad hoc per ristorare i gestori. Siamo in attesa di riscontri ed evoluzioni.

Quali sono le dimensioni del fenomeno dell’evasione fiscale in materia di Tari?
Sugli immobili iscritti al ruolo Tari, per i quali finalmente vengono inviati a casa gli avvisi di pagamento il tasso di evasione consolidato negli anni è del 20 – 25%.

La lotta all’evasione può essere una via percorribile per sterilizzare i paventati aumenti?

La lotta all’evasione è sempre da percorrere, come stiamo anche intensificando il controllo, incrociando le banche dati IMU, catasto e ruolo Tari, per individuare gli immobili non dichiarati.

In che termini percentuali è stato stimato l’aumento della Tari per l’anno 2024?

Le tariffe Tari vengono stabilite dal Consiglio comunale e non sarà possibile valutare l’ammontare delle stesse prima di redigere il nuovo PEF il cui valore totale viene diviso tra le utenze domestiche e le utenze non domestiche. Certamente ci sarà un adeguamento Istat che per gli ultimi anni è significativo, si cercherà di fare tutto ciò che la legge e i regolamenti prevedono per non incidere sui cittadini, o comunque in parte minima, con la consapevolezza, come avete anticipato voi, che per legge tutto il costo del servizio dei rifiuti deve essere a carico degli utenti Tari.

Cosa possono fare i cittadini per evitare l’aumento della tassa?

I cittadini, non tutti, già fanno molto, perché mettono in campo comportamenti virtuosi in merito alla corretta differenziazione dei rifiuti. Bisogna migliorare necessariamente il giovedì dove tanti, invece di esporre solo il secco residuo, conferiscono tutti i rifiuti indifferenziati che non hanno differenziato nella settimana. I cittadini potrebbero acquistare prodotti con meno imballaggi, ridurre l’acquisto di imballaggi in plastica e intensificare il riuso di molti oggetti ingombranti che magari possono essere riutilizzati senza finire nelle discariche specifiche con importanti costi di trasporto e conferimento. Per fare questo si può utilizzare la piattaforma messa a disposizione dalla SANB dove è possibile attraverso il sito inserire le immagini degli oggetti non utilizzati e poi attendere che a qualcun altro possano interessare gratuitamente. Come detto in precedenza tipologia di servizi, modalità di conferimento, luogo di conferimento, sono decisi non dai Comuni ma da Enti regolatori nazionali e regionali e i Comuni purtroppo sono obbligati ad adeguarsi.

venerdì 9 Febbraio 2024

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