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«Attraverso questa casa la memoria di Peppe si fa presenza e rifiorisce la speranza»

Michele Colaleo
la casa di peppe
La struttura della onlus "La Casa di Peppe", presieduta da Giuseppe Bonasia con la supervisione della famiglia Adamo, sarà operativa a partire dall'inizio di giugno
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La giornata di sabato 25 maggio rimarrà a lungo nella memoria di chi ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della casa-famiglia in Via Vecchia Sovereto 65, edificata per dare un nuovo senso al sogno di Giuseppe Adamo, scomparso nel 2011 in seguito ad un tragico incidente stradale.

Il sogno è quello di una vita immaginata nell’oasi di pace, storia e natura del borgo medievale di Sovereto; oggi, grazie all’impegno ed ai sacrifici della famiglia, quello stesso sogno si è trasformato in una realtà concreta per ragazze-madri e bambini in difficoltà, che troveranno ne “La Casa di Peppe” un porto sicuro per la loro accoglienza.

La forza di un sogno è data anche dall’appoggio morale di tutti quelli che lo condividono, e a giudicare dalla partecipazione numerosa e commossa di chi sabato scorso ha assistito al taglio del nastro, si fa largo la certezza che certi sogni abbiano un prezzo che vale la pena pagare fino in fondo, superando ostacoli e difficoltà.

Ed è proprio dalle difficoltà incontrate che ha preso le mosse il discorso di Pasquale Adamo, padre di Peppe. “Per noi oggi non si celebra la commemorazione di Peppe, ma la sua gioia. Realizzare questa casa non è stato facile, abbiamo anche pensato di affidare ad altri il progetto, ma volenti o nolenti abbiamo proseguito da soli, traendo forza da tutte le porte chiuse in faccia. Il percorso accidentato ci ha insegnato che le persone buone sono molto più numerose di quelle poco buone”.

Pasquale Adamo ha poi ringraziato Maria Bonaduce (ideatrice del logo della casa), l’ingegner Berardi, che ha progettato l’edificio, l’impresa costruttrice Gesmundo e la Fraternità francescana di Betania, che durante la serata ha intonato dei canti di lode.

Dopo la consegna simbolica delle chiavi dal papà di Peppe a Giuseppe Bonasia – responsabile della struttura – è seguito un breve discorso di quest’ultimo.

“Finalmente il grande giorno, tanto atteso ed accarezzato, è arrivato”, ha esordito Bonasia. “Oggi per me la memoria si fa presenza, e questa presenza testimonia che da un grande dolore può fiorire la speranza. Toccherà a me e a noi dare a questo sogno, diventato realtà, gambe forti e robuste per affrontare il futuro. La casa deve essere un luogo di accoglienza e festa, un’oasi di pace per noi e per chi ci abiterà”.

Successivamente è intervenuto il vescovo, Monsignor Domenico Cornacchia, che ha tenuto un significativo discorso di benedizione. “La vita di chi amiamo non si esaurisce quando finiscono i suoi anni su questa terra, ma continua nel cuore dei cari. Sicuramente Peppe dal cielo questa sera sorride, stende la sua mano ed intercede per coloro che hanno realizzato quest’opera e per coloro che la frequenteranno. La nostra presenza è certezza di condivisione ed è come il concime, affinché ciò che è stato depositato qui con grande sacrificio dia frutto nel tempo.”

Alle parole del vescovo sono seguite quelle commosse dei fratelli di Peppe, Paolo e Francesco, che hanno brevemente ripercorso le tappe di quella che “sembrava una pazzia”, ma era solo lucida forza di volontà fattasi concretezza.

Presente alla cerimonia anche il sindaco Gemmato, che ha auspicato “l’attuazione del progetto della casa non solo come struttura, ma anche e soprattutto come azione, nella convinzione che ciò che si realizza grazie allo sforzo dei privati possa diventare valore aggiunto ed elemento qualificante per la comunità”.

Dopo le parole degli intervenuti, c’è stato il taglio del nastro da parte del vescovo, e tutti i presenti hanno potuto visitare liberamente la struttura e ristorarsi con un piccolo rinfresco.

Terminata l’inaugurazione, “La Casa di Peppe” comincerà ad essere pienamente operativa dal mese di giugno, ed i suoi spazi accoglieranno ogni giorno madri e bambini, che trascorreranno la loro vita quotidiana in questa casa, nata… “per tornare sorridere”.

lunedì 27 Maggio 2019

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