Politica

Censum, Zappatore: «Gemmato renda pubblici gli atti sulla costituzione parte civile del Comune»

Michele Colaleo
il tribunale di trani
Il consigliere di Città Civile chiede di visionare i documenti ed i pareri che hanno indotto il Comune a difendere legalmente gli interessi della cittadinanza solo contro il rappresentante legale della società Redavid
scrivi un commento 10

Nuovi sviluppi sul caso Censum. La sentenza di condanna in primo grado per peculato emessa dal Tribunale di Trani il 9 gennaio scorso nei confronti della dirigente comunale Panzini e del legale rappresentante Redavid ha immediatamente prodotto una serie di conseguenze politiche di rilievo.

La più recente riguarda una richiesta inoltrata da Daniela Zappatore, consigliere di opposizione, al Segretario Generale del Comune di Terlizzi. Si tratta di un’istanza protocollata per “avere la disponibilità materiale di atti in possesso degli uffici comunali, utili al regolare espletamento del mandato amministrativo”.

Il riferimento è in particolare a quattro documenti, che Zappatore ritiene debbano essere resi pubblici “affinché si possa parlare di fatti, senza lasciarsi andare in inutili polemiche politiche”: il decreto sindacale del 2013 di nomina dell’avvocato Mendicini quale legale di fiducia dell’amministrazione; la nota mail dello stesso anno con cui l’avvocato trasmetteva al sindaco relazione inerente le vicende del procedimento penale; la convenzione per il conferimento di incarico professionale sottoscritta tra Mendicini ed il Comune e la nota mail del 2015, con cui il legale trasmetteva al sindaco una seconda relazione inerente l’eventuale costituzione di parte civile del Comune all’udienza dinanzi al Gup.

Va ricordato che sia Gemmato che l’opposizione hanno condiviso la volontà di esporsi in un confronto pubblico sui risvolti economici ed amministrativi della degli esiti del processo di primo grado per la città, tradottasi nella richiesta pressoché contemporanea di convocazione di un Consiglio comunale monotematico.

A questa istanza, finalizzata anche a chiarire le reciproche responsabilità politiche passate e presenti sui fatti, ne sono seguite altre, firmate in particolare dai consiglieri di opposizione per rendere operativa la pena accessoria di l’interdizione perpetua ai pubblici uffici della Panzini.

Oltre a caldeggiare la presenza del Segretario Generale (responsabile per i procedimenti disciplinari) nella massima assise cittadina, essi si sono rivolti congiuntamente al Prefetto ed all’Anac, proprio al fine di sollecitare l’applicazione delle norme vigenti in materia di inconferibilità degli incarichi pubblici negli enti locali.

In attesa dei successivi gradi di giudizio dell’iter processuale, il caso Censum sta evidentemente già causando scossoni politici che rischiano di destabilizzare irrimediabilmente l’assetto della politica cittadina.

mercoledì 16 Gennaio 2019

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti