Cultura

“Boe galleggianti”, premiato il racconto sull’immigrazione di Angela Falconieri

La Redazione
angela falconieri
24 anni, studentessa di filologia classica all'Università di Bari, è in finale al concorso letterario "Energheia", organizzato dall'omonima associazione culturale di Matera
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La terlizzese Angela Falconieri è in finale al premio letterario “Energheia”, organizzato dall’omonima associazione culturale di Matera.

24 anni, studentessa di filologia classica all’Università di Bari, Angela è stata selezionata tra i cinque autori meritevoli nella categoria adulti (oltre i 22 anni) del premio con il suo racconto “Boe galleggianti”. I racconti pervenuti sono stati valutati da una giuria di oltre seicento lettori, che ha selezionato una cinquina nella quale è compresa l’opera della terlizzese. Provenienti da tutta Italia, i manoscritti saranno presto pubblicati in un’antologia.

La cerimonia di premiazione si terrà presso il museo “Ridola” di Matera sabato 15 settembre, quando sarà reso noto il nome del vincitore. Costituita nel 1989, attiva nell’ambito dell’espressività e delle culture giovanili, l’associazione Energheia negli ultimi anni è divenuta un punto di riferimento nella comunità materana, che si accinge a vivere un anno da protagonista nel 2019, quando la città sarà capitale europea della cultura.

Quali sono le tue aspirazioni nell’immediato, Angela?

Lo scorso ottobre ho conseguito la laurea triennale in lettere antiche e ho deciso di proseguire gli studi nello stesso settore, assecondando la mia passione per la letteratura greca e latina. Al termine del corso di laurea mi piacerebbe frequentare un master in giornalismo o sceneggiatura.

Da quando scrivi?

Scrivo dall’età di dieci anni circa, ma a partire dalla scuola superiore ho cominciato a partecipare a qualche concorso. In passato ho pubblicato due racconti e una poesia, sempre tramite concorsi letterari. Mi diletto spesso componendo poesie o racconti. Di tanto in tanto partecipo a concorsi letterari ottenendo, talora, riconoscimenti. Ho conosciuto il concorso letterario ‘energheia’ – lemma che nel lessico aristotelico indica l’attività – qualche anno fa e quest’anno ho deciso di partecipare con un racconto sul tema dell’immigrazione.

Quali sono le tue letture preferite?

Come diceva Calvino ‘un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire’, ragion per cui amo leggere tanto i pilastri della letteratura greca e latina quanto i classici della letteratura contemporanea (Calvino, Pavese etc.). In particolar modo sono ammaliata dalla personalità di Pasolini, dalla sua saggistica ma anche dalla poesia e dal cinema pasoliniano, per quanto criptico possa essere.

Come mai il tuo racconto tratta dell’immigrazione?

Mi sta particolarmente a cuore. Mi interesso molto all’attualità e per questo, nei miei racconti, affronto spesso tematiche sociali che mi stanno a cuore, sebbene sia consapevole che si tratti di temi molto delicati. Credo infatti che la scrittura, come il cinema, possa essere uno strumento di denuncia sociale e veicolare, dunque, messaggi importanti. Si stima che una persona su sette, nel compiere la traversata in mare, perda la propria vita: le imbarcazioni sono sovraccariche e spesso instabili. Per questo ritengo sia necessario parlarne e sensibilizzare l’opinione pubblica e ho tentato di farlo nel modo che mi è più congeniale: la scrittura di un racconto. Sebbene non si tratti di un articolo di cronaca, trae spunto dalle numerose catastrofi che sono avvenute in questi mesi a largo del Mediterraneo.

martedì 11 Settembre 2018

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