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Patrick Zaki, La Corrente: «Il sindaco lo ammetta: il suo partito è contrario alla cittadinanza»

La Redazione
Patrick Zaki
L'amministrazione comunale aveva espresso la propria posizione in merito alla vicenda della cittadinanza onoraria - almeno per il momento - negata allo studente egiziano detenuto da più di un anno dal governo africano
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"Dopo il clamore e la vergogna suscitata dal mancato voto nel corso dell’ultimo consiglio sulla mozione presentata dal nostro consigliere comunale relativa alla cittadinanza onoraria per Patrick Zaki, comprendiamo l’imbarazzo del sindaco e il suo tentativo, piuttosto goffo e maldestro, di giustificare il mancato voto sulla mozione, approvata invece senza alcun problema in centinaia di comuni nel resto d’Italia. Ma talvolta sarebbe meglio non dire nulla piuttosto che peggiorare la situazione con comunicati al limite del paradossale e che rappresentano solo una evidente 'pezza a colori'”.

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La Corrente ribatte al comunicato con cui l'amministrazione comunale aveva espresso la propria posizione in merito alla vicenda della cittadinanza onoraria – almeno per il momento – negata allo studente egiziano dell'Alma Mater Studiorum di Bologna detenuto da molti mesi ingiustamente in carcere in attesa di giudizio dal governo nord-africano.  

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"La solidarietà umana allo studente egiziano Patrick Zaki da parte della comunità terlizzese è fuori discussione ed è stata più volte attestata nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale", aveva scritto il sindaco Gemmato ieri. "Il Consiglio comunale ha semplicemente rilevato che il riconoscimento della cittadinanza onoraria richiede requisiti e procedure ben precise. Il riconoscimento della cittadinanza onoraria non è l’unico modo di esprimere solidarietà. Sollecitare l’interessamento istituzionale delle autorità di governo costituisce il nostro modo di offrire un sostegno più concreto ed efficace alla causa: questa è la posizione del Comune di Terlizzi e ritengo che questa posizione possa essere condivisa da tutti, anche dalle associazioni per la difesa dei diritti umani".

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"Il sindaco, come suo solito, cerca artatamente di fare confusione con argomenti fasulli e raccontando falsità (invitiamo tutte/i a vedere la diretta del consiglio comunale https://www.digital4democracy.com/seduteonline/terlizzi/play.php?flv=TRLZZ_68638_87358_001_20210429&q= dal min. 3.30.00 al min. 5.33.00)", replica però il movimento politico di sinistra, che osserva: "La mozione consiliare presentata dal nostro consigliere (prevista dall’art. 40 del Regolamento consiliare del comune di Terlizzi ) è cosa ben diversa dalla segnalazione per il riconoscimento della cittadinanza che può essere avanzata per lettera indirizzata al Sindaco (prevista dall’art. 4 del Regolamento per il riconoscimento della cittadinanza onoraria – modalità di conferimento) a cui fa riferimento il Sindaco. Sono due cose completamente diverse che seguono un iter differente. Per cui i 'presunti' e pretestuosi problemi di carattere procedurale relativi al Regolamento per il conferimento della cittadinanza onoraria non c’entrano assolutamente nulla con la mozione consiliare proposta, che, in quanto tale, come recita il Regolamento consiliare al Capo III, è uno strumento di indirizzo del consiglio e andava votata".  

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"La mozione, così come prevede il Regolamento consiliare, può essere ritirata dall’odg del consiglio dal presidente solo in un caso: qualora il presentatore o i presentatori della mozione siano assenti nel momento in cui la mozione deve essere discussa, salvo che non sia fatta propria da altri Consiglieri (comma 6 art. 40 – mozioni)", prosegue la requisitoria de La Corrente. "Oppure la mozione poteva essere emendata, presentando la proposta di emendamento in forma scritta, debitamente firmata dai proponenti e consegnata al Presidente (comma 1 art. 69 – Emendamenti a mozioni e ordini del giorno). Chiaramente l’emendamento presentato si intende accolto nel momento in cui viene accettato dai firmatari delle mozioni o ordini del giorno. In tal caso i testi da porre in votazione sono quelli che risultano modificati per effetto dell’avvenuto accoglimento degli emendamenti (comma 3 stesso articolo). Ebbene nell’ultimo consiglio non solo non è stato presentato alcun emendamento alla mozione ma, in maniera del tutto arbitraria, la mozione non è stata neanche messa al voto, creando un precedente molto grave nella storia democratica della nostra città, ed è stata ritenuta “assorbita” da una vaga proposta di ordine del giorno (fatta 'a voce') che sarebbe stata poi elaborata in seguito dal sindaco e dalla Giunta, entro una settimana (già trascorsa senza alcun esito). La proposta, vaga e pasticciata, di elaborare un generico ordine del giorno 'di sostegno' a Patrick, da inviare alla Farnesina (???) non ci risulta essere agli atti del consiglio. Dove, quando, come e a chi sarebbe stata presentata?? Durante il consiglio non è stato presentato alcun emendamento alla mozione o mozione sostitutiva. In ogni caso, anche se nessuno ha compreso l’oggetto di questa 'proposta', non c’entra nulla con l’oggetto della mozione presentata a dicembre e con quello che ci hanno chiesto le organizzazioni per i diritti umani, cioè il riconoscimento della cittadinanza onoraria a Patrick. Ora, è inutile continuare a girare attorno al problema, è evidente a tutti. La verità è una sola: il partito del sindaco è contrario alla cittadinanza onoraria, così come è contrario al conferimento della cittadinanza italiana, visto che qualche giorno fa, il 14/04, i 33 senatori del suo partito si sono astenuti (unico gruppo) sulla mozione per il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick. Sarebbe stato più onesto e coerente da parte del primo cittadino esprimere la propria contrarietà a questo riconoscimento, senza nascondersi dietro inesistenti problemi di carattere procedurale e, addirittura, impedendo al consiglio di esprimere il proprio voto sulla mozione, precedente gravissimo. Dispiace solo che le altre forze della maggioranza si siano lasciate condizionare da questa linea assurda, incomprensibile ed 'intransigente'".

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"Del resto non si comprenderebbe come mai il sindaco non abbia aderito alle tante iniziative e campagne nazionali portate avanti dagli Enti locali e dalle organizzazioni per i diritti umani in questo anno e 3 mesi di prigionia di Patrick", come, esemplifica La Corrente, quando "a fine gennaio la sezione di Amnesty International Molfetta aveva chiesto al sindaco di illuminare di giallo un monumento o un luogo simbolo della nostra città in occasione del 1.o anno di ingiusta prigionia di Patrick. Ci risulta che il primo cittadino non abbia neanche risposto". O quando "a febbraio non è stato affisso per la città neanche uno dei 10 manifesti vincitori del contest 'Free Patrick Zaki, prisoner of con science', edizione speciale del concorso internazionale di comunicazione sociale 'Poster for Tomorrow' (oltre 900 poster da quasi 50 paesi da tutto il mondo) e affissi dall’8 Febbraio in moltissimi comuni italiani e limitrofi tra cui Ruvo, Corato, Trani, Andria, Bari, ecc.". 

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"La solidarietà vera si esprime con gesti ed azioni concrete, non con un vago, presunto ed inutile odg (che nessuno ha avuto ancora la fortuna di visionare), utilizzato strumentalmente solo per impedire il voto del consiglio sulla mozione presentata dal nostro consigliere. Ancora una volta, perdonaci Patrick!", conclude La Corrente. 

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sabato 8 Maggio 2021

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