Terlizzi ricorda la figura di Antonio Lisi, studioso, insegnante, storico e divulgatore terlizzese, nato in questo giorno esattamente 100 anni fa.
La Pro Loco di Terlizzi lo ricorda con una lunga nota che rimarca il ruolo fondamentale di Lisi nell’aver portato alla luce la storia e il sacrificio di Don Pietro Pappagallo e di Gioacchino Gesmundo, martiri terlizzese delle Fosse Ardeatine.
Di seguito riportiamo la nota integrale della sezione Unpli locale.
Cento anni. È questo il lasso di tempo che oggi ci accingiamo a commemorare in ricordo del prof. Antonio Lisi (21 agosto del 1920 – 24 dicembre 2012). Avrebbe compiuto cento anni un uomo che ha fatto della sua vita una lunga e costante ricerca della verità storica all’insegna del bene comune con particolare attenzione a chi, attraverso i giorni bui della guerra, subiva soprusi e discriminazioni. La vita è stata un lungo e articolato percorso che come docente, storico e psicologo, ha attraversato con passo leggero e fardello pesante. Il fardello della conoscenza e della capacità di intravedere lo spiraglio di elevazione morale di un popolo piegato dalla guerra. Profondamente calato nella missione di insegnante ha lasciato segni indelebili non solo negli alunni di Terlizzi e di Rieti, ma anche in ogni persona che ha avuto la fortuna di incrociare la sua strada.
Le numerose pubblicazioni e i riconoscimenti ricevuti non hanno mai intaccato l’umiltà con cui disquisiva di argomenti significativi. Accanto ai suoi amici, altrettanto nobili di animo, monsignor Gaetano Valente e architetto Michele Gargano, e mantenendo un forte legame con la natía Terlizzi, ha perseguito l’obiettivo di rendere onore ai martiri delle fosse Ardeatine fondando il Comitato pro don Pietro Pappagallo e professor Gioacchino Gesmundo. Vicino alla associazione Pro Loco ha ottenuto onorificenze per i martiri terlizzesi.
Egli stesso, durante uno dei numerosi “incontri con l’autore” nelle scuole amava dire ai ragazzi: “Direi che ho mantenuto la promessa fatta sulle loro tombe facendoli rivivere nel cuore e nel ricordo degli italiani”.
Un importante ruolo, da consulente storico e autore della biografia su don Pietro Pappagallo suo padre spirituale, il professor Lisi ha ricoperto nella realizzazione del film Rai “La buona battaglia” interpretato dall’attore Flavio Insinna per la regia di Gianfranco Albano. È stato un momento di forte emozione per Terlizzi poter accogliere i protagonisti di una tale “fatica” per la prima del film.
Nella prima foto il professor Lisi con il presidente della Pro Loco Franco dello Russo, Flavio Insinna e Gianfranco Albano alla prima de “La buona battaglia” il 21 aprile 2006. Anche in questa occasione Lisi ha avuto parole di elogio per ogni componente del gruppo di lavoro, avendo cura di mettere in risalto le capacità professionali di ognuno, facendo sembrare il suo supporto, fondamentale e imprescindibile nella realizzazione del film, semplice e quasi a latere. Questo la dice lunga sull’umiltà dell’uomo e sulla sua capacità di riconoscere il valore del prossimo.
Ma un valore così emblematico non poteva non essere riconosciuto tanto da ricevere il premio “Santa Marinella” alla cultura 2006 in Campidoglio (seconda foto).
Ma anche per il professor Lisi vale la regola “Nemo propheta in patria”, così se a Rieti è già intitolata l’aula Centro Informazione e Consulenza (Cic) del Liceo Scientifico “Jucci” al professore, a Terlizzi, sua tanto amata patria, nessuno ha risposto a questo appello. La Pro Loco con il suo presidente Franco dello Russo, oltre al dott. Renato Brucoli, il dott. Vito Bernardi e Pasquale Vitagliano, nel nostro paese nessun altro sembra avere memoria del proprio concittadino che tanto ha profuso per la sua città natale. Ora è giunto il momento e come Pro Loco intendiamo impegnarci nel tributare il giusto riconoscimento al prof. Lisi e alla sua famiglia commemorandolo in maniera adeguata a dieci anni dalla sua scomparsa che cadranno nel 2022.