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Città Civile aderisce all’appello della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità per le mense scolastiche

La Redazione
agricoltura giovani
​Il Coordinamento per l'Area Metropolitana di Bari di "Avviso Pubblico. La rete nazionale degli Enti locali antimafia" ha lanciato un appello per tutelare le mense dai prodotti agricoli frutto di lavoro illegale
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Il Coordinamento per l’Area Metropolitana di Bari di “Avviso Pubblico. La rete nazionale degli Enti locali antimafia” in questi mesi ha avviato un lavoro di confronto sui temi del lavoro etico in agricoltura, coinvolgendo amministratori, sindacalisti, associazioni antimafia e cooperative agricole della città metropolitana di Bari.

Insieme hanno lanciato un appello per chiedere di introdurre nei capitolati delle mense scolastiche una clausola che preveda come requisito o premialità l’adesione alla “Rete del lavoro Agricolo di Qualità”.

Città Civile e il suo rappresentante in Consiglio Comunale Vito D’amato hanno aderito formalmente all’appello. Anche Terlizzi è territorio a rischio, durante la campagna olivicola, con la presenza di numerosi migranti stagionali che non sempre hanno accesso ai diritti alla persona ed a quelli dei lavoratori.

Di seguito il testo integrale dell’appello:

“Si parla sempre più di sfruttamento del lavoro nelle campagne, di caporalato, di braccianti che perdono la vita e di tante altre tragedie legate a questi fenomeni. Ma al di là della giusta indignazione, esiste uno strumento concreto che le aziende agricole e le istituzioni possono attivare per neutralizzare criminalità e illegalità nelle campagne.

Si chiama Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, una sorta di white list delle società agricole virtuose prevista dalla legge 116 del 2014 e dalla legge 199 del 2016. Grazie alla concertazione tra Prefettura, sindacati e associazioni di categoria è stata istituita da poco anche nella Città metropolitana di Bari, ma finora è rimasta solo sulla carta.

Da mesi ci stiamo confrontando per capire come tradurre in realtà queste previsioni di legge e per questo chiediamo all’Inps e a tutte le altre istituzioni coinvolte di promuovere e incoraggiare questo strumento nel tessuto economico del Barese.

Chiediamo, inoltre, a tutti gli enti pubblici di introdurre nei capitolati di mensa clausole che prevedano, come requisito o premialità, l’adesione alla Rete. Perché nelle mense dove mangiano i nostri figli non ci può essere spazio per prodotti che parlino di mafie e sfruttamento”.

venerdì 7 Agosto 2020

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