«La chiusura del Pronto Soccorso, l’azzeramento di Medicina e la definitiva soppressione di Pneumologia nell’ospedale di Terlizzi non sono misure adeguate per fronteggiare l’emergenza legata ai contagi da Covid-19. Né tantomeno possono considerarsi utili per contenere o ridurre i contagi. Al contrario riducono drasticamente i servizi assistenziali essenziali per i pazienti acuti in tutto il Nord Barese dato che l’intero bacino Molfetta, Terlizzi, Corato, Ruvo di Puglia, Giovinazzo e Bitonto, con una popolazione di 200 mila abitanti circa, rimarrà senza posti letto di Pneumologia anche quando l’emergenza coronavirus sarà passata».
È durissima la lettera che il sindaco Ninni Gemmato ha inviato nella notte al presidente Michele Emiliano, al direttore generale Asl Antonio Sanguedolce e al direttore del dipartimento regionale Promozione della Salute Vito Montanaro.
Il primo cittadino di Terlizzi diffida Emiliano dal dare seguito alle gravissime disposizioni annunciate. «Fermatevi. Quanto sta accadendo in Lombardia dimostra che per affrontare un’emergenza sanitaria dalle proporzioni epocali bisogna attrezzare gli ospedali per le emergenze e per le terapie intensive, non certo chiuderli come si vuole fare con l’ospedale ‘Michele Sarcone’, trasformandolo in un presidio territoriale di assistenza per lungodegenti. Qui sono stati spesi circa 13 milioni di soldi pubblici per ammodernare il Pronto Soccorso, il blocco chirurgico con nuovissime sale operatorie e per realizzare spazi destinati alla terapia intensiva (oggi occupati da tapis roulant). Dopo la famigerata inchiesta giornalistica de “Le Iene” sugli sprechi avvenuti nell’ospedale di Terlizzi, anche la trasmissione giornalistica “Fuori dal Coro” (Rete4) e il quotidiano “La Repubblica” pochi giorni avevano puntato l’attenzione su alcune macchine per la respirazione artificiale abbandonate nell’ospedale di Terlizzi e sulle terapie intensive sostituite da palestre.
«Le ritorsioni non aiuteranno a fronteggiare il coronavirus» ammonisce Gemmato: «Emiliano recuperi lucidità ed eviti scelte che rischiano di indebolire ulteriormente il sistema sanitario pugliese in un momento in cui, al contrario, bisogna agire per farsi trovare pronti. Revochi immediatamente le chiusure del pronto soccorso, di Pneumologia e di Medicina».