Cronaca

Calano i consumi, il Sud è in testa

Antonio Scotti
In crisi anche il settore alimentare, si salva solo il nord-ovest
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Ancora una brutta notizia per quanto riguarda l’economia italiana in generale e in particolare quella del sud.
rnNel periodo più nero dell’economia italiana, in questi ultimi dieci anni, arriva ancora una brutta notizia dall’Istituto nazionale di statistica, che ha infatti  comunicato  che nel mese di aprile 2005 l’indice generale del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio, ha registrato una diminuzione del 3,9 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tale risultato deriva da flessioni tendenziali che hanno riguardato sia le vendite di prodotti alimentari (meno 3,6 per cento) sia quelle di prodotti non alimentari (meno 4,0 per cento).
rnLa diminuzione tendenziale del 3,9 per cento  è la risultante di una flessione manifestatasi sia nelle vendite della grande distribuzione (meno 2,7 per cento), sia nelle vendite delle imprese operanti su piccole superfici (meno 4,8 per cento).

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Le imprese della grande distribuzione hanno registrato diminuzioni tendenziali meno marcate rispetto alle imprese operanti su piccole superfici, sia per le vendite di prodotti alimentari (meno 3,1 per cento rispetto a meno 5,8 per cento) sia per le vendite di prodotti non alimentari (meno 1,1 per cento rispetto a meno 4,6 per cento). Con riferimento al periodo gennaio-aprile 2005, il valore del totale delle vendite ha registrato un calo tendenziale dello 0,9 per cento. Le vendite della grande distribuzione sono aumentate dello 0,5 per cento, mentre quelle delle imprese operanti su piccole superfici hanno subito una flessione del 2,0 per cento; le vendite di prodotti alimentari sono diminuite dello 0,3 per cento e quelle di prodotti non alimentari dell’1,5 per cento.

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In controtendenza, nei  primi quattro mesi del 2005, rispetto allo stesso periodo del 2004, sono state registrate variazioni positive per gli altri specializzati (più 3,8 per cento), i grandi magazzini (più 1,9 per cento), gli hard discount (più 1,0 per cento) e i supermercati (più 0,5 per cento). Una flessione è stata rilevata, invece, per le vendite degli ipermercati (meno 0,7 per cento).
rnPurtroppo le diminuzione più consistenti hanno riguardato il Sud e isole (meno 8,2 per cento) e il Nord-est (meno 4,3 per cento). Le vendite di prodotti alimentari hanno segnato la flessione più marcata nel Sud e isole (meno 11,4 per cento).
rnLe vendite di prodotti non alimentari hanno fatto registrare le variazioni negative più marcate nel Nord-est e nel Sud e isole (meno 6,2 per cento per entrambi).

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Nel periodo gennaio-aprile 2005, l’unico incremento tendenziale del totale del valore delle vendite al dettaglio hanno riguardato il Nord-ovest (più 0,5 per cento), mentre la diminuzione più marcata si è registrata nel Sud e Isole (meno 2,6 per cento). Con riferimento alle vendite dei prodotti alimentari l’unica variazione positiva è stata rilevata nel Centro (più 1,3 per cento), mentre le vendite di prodotti non alimentari sono aumentate soltanto nel Nord-ovest (più 0,8 per cento).
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venerdì 24 Giugno 2005

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