Paura della libertà

Dott.ssa Emma Quinto
«Le scrivo nonostante non abbia una reale necessità di avere una risposta, ma semplicemente per capire cosa sta succedendo intorno a noi, di come gestire i nostri figli e le paure che la società e gli eventi, fanno nascere in loro»
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«Cara dottoressa, mi chiamo Annamaria, ho 45 anni ed ho un figlio di 15. Le scrivo nonostante non abbia una reale necessità di avere una risposta, ma semplicemente per capire cosa sta succedendo intorno a noi, di come gestire i nostri figli e le paure che la società e gli eventi, fanno nascere in loro.

Mi chiedo se bisognerebbe aver paura di sentirsi liberi, liberi dai nostri pensieri, dalle nostre emozioni, dai nostri comportamenti, o se sarebbe opportuno tutelarli con degli schemi che la società ci impone. Mi sono ritrovata a scriverle perchè leggendo la sua rubrica, spesso mi rendo conto quanto la gente attorno a noi si crea dei problemi per il mio modo di vedere le cose, semplici e risolvibili.

Come le dicevo, ho un figlio di 15 anni, e fino ad oggi non ho avuto alcun problema nella sua educazione, nell’insegnarli dei principi e dei valori, “sembrerebbe” un ragazzo con la testa sulle spalle, ma spesso mi racconta di cose che succedono in classe o con gli amici e mi sembra che ne rimanga quasi “sconvolto”.

Ed io non sempre riesco a trovare una risposta. Cosa dire a questo punto? La ringrazio, per la risposta e per questo importante contributo che lei dà alla gente, come me, che ha bisogno di riflettere sulla quotidianetà».

Ciao Annamaria, la tua osservazione dovrebbe essere fatta a mio avviso, un po’ più spesso, specie in questo periodo. C’è molta confusione in giro, i ragazzi spesso sono disorientati, per quello che succede attorno a loro, cose che vivono senza esserne del tutto consapevoli.

Quello che è importante, è semplicemente direzionare loro verso una visione positiva della vita, una direzione dove è importante riuscire a capire le diversità e non per questo essere tutti “omologati” con comportamenti o modi di fare possa aiutare, o semplicemente possa far sentire migliore.

Bisognerebbe insegnare ai propri figli che “migliore” è chi riesce ad essere se stesso in mezzo agli altri. Seguire le proprie “regole”, seguire i propri principi, seguire la propria vita.

È importante individuare le caratteristiche di ognuno di noi e saper valorizzare al massimo quello che ci distingue, avendo consapevolezza di essere per noi stessi i migliori. Sentiti libera di indirizzare tuo figlio verso la direzione che reputi più giusta, ma bada a capire, per prima cosa quale sia la direzione che lui stesso reputa giusta.

Noi siamo il risultato di quello che decidiamo di essere, attraverso la costruzione di comportamenti, errori, gioie, paure, affetto e relazioni., per questo è importante che tuo figlio segua se stesso più di quanto possa decidere di seguire te.

Quindi stai tranquilla e continua con la tua spontaneità senza trascurare quello che c’è attorno e quello che per te e per lui è più giusto. Buona giornata e grazie per questo intervento che creda possa essere d’aiuto a davvero molte persone.

giovedì 24 Maggio 2012

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