Cronaca

Processionaria al de Gemmis. «Aspettano che a qualcuno venga uno choc anafilattico?»

La Redazione
Processionaria al de Gemmis
Il lepidottero è ricomparso da giorni nelle periferie e nelle campagne di Terlizzi, facendo capolino anche nell'area dell'istituto tecnico. La testimonianza di uno studente
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Torna a manifestarsi il problema processionaria. 

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L'insetto, noto per il caratteristico modo di marciare in fila indiana delle sue larve, come in una processione, è tornato da alcuni giorni a popolare le zone più verdi di Terlizzi, compresa l'area dell'istituto de Gemmis. Uno studente del quinto anno infatti testimonia su un gruppo social cittadino:

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"Ogni anno in questo periodo è sempre la stessa storia, noi studenti del de Gemmis conviviamo con la processionaria nonostate siano presenti alunni con allergie. Non prendiamo la situazione e l'attacco sotto gamba perché, per chi non lo sapesse, questo bruco potrebbe portare perfino alla morte", è l'allarme lanciato dal ragazzo, che ha allegato alcune foto dei lepidotteri, impegnati a percorrere in tutta tranquillità un muro della scuola.

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La lettera con la richiesta di intervento alla Città Metropolitana è stata già redatta e inviata dai vertici della scuola – afferma il ragazzo -, ma i tempi della burocrazia italiana, si sa, sono più lenti dell'insetto, che probabilmente avrà modo di farsi notare per un pezzo ancora nell'area dell'istituto. 

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La processionaria è particolarmente nociva per gli alberi, di cui può compromettere il ciclo vitale, privandoli del fogliame. Nel centro abitato di Terlizzi la sua presenza è stata attestata soprattutto nelle zone periferiche o di campagna, in particolare presso il Parco Comunale e il borgo di Sovereto. Il pericolo non è da sottovalutare.

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PELURIA URTICANTE. Il pelo urticante tipico della processionaria nella sua fase larvale se toccato può causare bruciori, fastidi e irritazioni che possono anche culminare in reazioni allergiche e choc anafilattici. I piccoli della processionaria sono lunghi da uno a tre centrimetri e procedono incolonnati per arrestarsi soltanto quando raggiungono il loro nido bianco di seta.

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«I peli urticanti della processionaria si separano facilmente dalla larva, che li porta sul dorso, nel corso di un contatto o più semplicemente sotto l'azione del vento – spiegano le Guardi Ambientali d'Italia. – Questi peli si attaccano facilmente ai tessuti (pelle e mucose), provocando una reazione urticante data dal rilascio di istamina (sostanza rilasciata anche in reazioni allergiche)».

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Nei casi più gravi può anche verificarsi, come detto, lo choc anafilattico con conseguente pericolo mortale: i relativi sintomi, da non trascurare, sono orticaria, sudorazione, edema in bocca e in gola, difficoltà di respirazione, ipotensione e perdita di coscienza. Più comunemente il contatto con l'insetto provoca, a seconda delle parti del corpo, eruzione cutanea e prurito, congiuntivite e irritazione delle vie respiratorie.

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CANI E ALTRI ANIMALI. La peluria dell'insetto può essere tossica anche per gli animali, in specie i cani, a cui può provocare intensa salivazione e infiammazioni della bocca e, in forma meno grave, dell’esofago e dello stomaco. In alcuni casi, specie se sottovalutate, tali reazioni possono aggravarsi in forme patologiche.

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«I sintomi da valutare in questo caso sono la perdita di vivacità dell'animale, febbre, rifiuto del cibo, vomito e diarrea e soprattutto quest’ultima può essere anche emorragica», dicono i volontari ambientalisti, i quali informano che il team delle Guardie Ambientali d'Italia sezione di Terlizzi è a disposizione dei terlizzesi per qualsiasi dubbio o richiesta specifica circa il fastidioso lepidottero.

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martedì 21 Marzo 2017

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