Il caso

Il consiglio boccia lo “Ius soli” comunale. L’Ac: «Don Tonino è molto distante da questa politica»

La Redazione
ius soli
La proposta di riconoscere la cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati nati in Italia e residenti a Terlizzi non passa: otto voti contrari e solo cinque favorevoli
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Durante il consiglio comunale di ieri è stato votato il punto all’ordine del giorno, promosso dal consigliere Volpe, che invitava il Comune di Terlizzi a riconoscere la cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati nati in Italia e residenti a Terlizzi.

Il provvedimento è stato tuttavia bocciato con otto voti contrari e soltanto cinque favorevoli. La maggioranza ha giustificato la scelta di non votarlo affermando che si tratta di un tema complesso “che comprende altre questioni come quella legata alla sicurezza dei cittadini e del paese, l’integrazione sociale, il rispetto delle regole di convivenza civile. In altre parole riteniamo che l’argomento non può trovare un approdo normativo in questa sede”.

Per la maggioranza la cittadinanza onoraria è uno strumento che non darebbe peraltro alcun diritto pratico ai beneficiari, dunque rappresenta una sorta di “surrogato legislativo”, non compatibile con il regolamento del Comune di Terlizzi, in specie l’articolo 7.

Numerose le reazioni indignate da parte dei sostenitori della proposta. Da segnalare quella di uno tra i suoi maggiori “sponsor”, l’Ufficio Sociopolitico dell’Azione Cattolica della Diocesi molfettese. Che ha diffuso una nota di sdegno per la decisione del consiglio terlizzese:

“Mesi fa abbiamo inviato ai quattro comuni della nostra diocesi una richiesta di presentazione nel Consiglio Comunale di un punto all’odg a sostegno della modifica della normativa sull’acquisizione della cittadinanza italiana per gli stranieri (comunemente detto “Ius soli”)”, scrive l’Ac. “Rispettiamo il democratico esito della discussione consigliare, ma restiamo sgomenti dinanzi a quanto sentito in Consiglio Comunale. Don Tonino Bello è molto distante… molto più di Alessano!”.

Il consigliere Volpe, promotore in consiglio della mozione, si dice “sconcertato e profondamente deluso dall’atteggiamento dimostrato dalla maggioranza. Prima di presentare la mozione ho rivolto un appello a tutti i consiglieri (per la verità pochi nel momento in cui si è discusso il punto) ad esprimersi secondo coscienza, liberamente, andando oltre le appartenenze, superando la solita dialettica tra maggioranza e opposizione. Pensavo che la fine della campagna elettorale e l’arrivo del Papa nella nostra diocesi tra qualche giorno potessero favorire un clima politicamente maturo per affrontare una discussione seria sulla cittadinanza civica. Di fronte alla possibilità di conferire la cittadinanza a 119 bambine/i, ragazze/i che frequentano le nostre scuole, studiano e parlano perfettamente in italiano (anche in dialetto), vivono, giocano nella nostra città, la maggioranza ha risposto leggendo uno scarno comunicato (già bello e pronto) dove si parla di tutt’altro. Come si può affermare che il tema del conferimento della cittadinanza ai bambini residenti a Terlizzi sia “legato alla sicurezza dei cittadini e del Paese, al rispetto delle regole di convivenza civile a cui tutti i cittadini sono sottoposti? Come si fa ad attaccarsi ad un presunto problema di carattere procedurale pur di rigettare la proposta. Mi chiedo: le centinaia di comuni che hanno conferito la cittadinanza in questi mesi sono andati contro la legge? Secondo la maggioranza la cittadinanza civica “risulterebbe solo un inutile surrogato”, testuali parole. Inutile surrogato. Inutile aggiungere ulteriori considerazioni. Peccato, non hanno bocciato la mozione del cons. Volpe, hanno perso una grande occasione, quella di rendere Terlizzi una città più civile. Anche e sopratutto in previsione della visita del Papa, che ha espresso parole chiare sul diritto di cittadinanza”.

venerdì 30 Marzo 2018

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