«Nella sua presentazione del provvedimento inerente la salvaguardia degli equilibri di bilancio, il sindaco Ninni Gemmato ha affermato e anche ampiamente propagandato il seguente quesito che voleva essere retorico: …”Se un grande investitore o imprenditore volesse investire in un Comune, sceglie un Comune in buona salute o uno in difficoltà finanziaria?”», esordisce così la nota del movimento di opposizione La corrente, che poi si rivolge direttamente al Primo cittadino.
«Caro Sindaco, sin dai tempi della teoria della localizzazione elaborata dall’economista tedesco Alfred Weber, le scelte di investire in un luogo piuttosto che in un altro, poco dipendono dalla salute finanziaria del Comune in cui decidono di insediarsi. A dire il vero più moderne teorie tendono a essere concordi nell’affermare che un operatore economico, così come un organismo vivente, sceglie di vivere in un contesto ospitale, in un ecosistema adeguato al suo sviluppo.
Non vediamo la coda di investitori o imprenditori all’ingresso di Terlizzi o forse sono in ritardo per le condizioni disastrate dalla viabilità urbana.
Forse, dopo la diffusione della notizia di questo importante risultato, obbligo a carico dei Comuni, conseguito il giorno prima della scadenza imposta, qualcosa cambierà, noi lo speriamo, ma ci crediamo poco.
Approvare in fretta un provvedimento di salvaguardia degli equilibri di bilancio non è sintomo di buona gestione della cosa pubblica. Avere un avanzo di amministrazione consistente denota, di converso, scarsa visone e pessima capacità di programmazione.
Essere preda di un ginepraio di debiti fuori bilancio la dice lunga sulla nulla consistenza della capacità della sua amministrazione di prevedere i rischi dell’abbandono cui la nostra Terlizzi è preda da troppo tempo.
Mettiamola così, sarà un ottimo ragionier Filini, ma come Sindaco, a nostro parere, le manca qualcosa e per le strade il parere comincia a essere unanime, altro che grandi investitori».