Agility, per migliorare la relazione della famiglia con l’amico a quattro zampe

Francesco Vigliotti
Cane e padrone imparano a capirsi
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Secondo l’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) “l’Agility è uno sport che consiste nel condurre il proprio cane lungo un percorso composto da ostacoli di diversa natura, in un tempo massimo predeterminato. Il conduttore corre con il cane, indicando la direzione da seguire, gli ostacoli da superare e ne controlla la velocità in modo da terminare entro il tempo prestabilito. Per fare questo può usare la voce, i gesti, lo spostamento del corpo e quant’altro ritiene necessario ma non può toccare né il cane né gli ostacoli”.

L’agility è una disciplina dove il cane e il padrone entrano in sintonia.Il padrone conduce il cane nei percorsi indicati; è un’attività psicomotoria che prima di essere una competizione è una disciplina per creare una nuova relazione: l’amico a quattro zampe impara a conoscere meglio il linguaggio del proprietario/conduttore ma egli impara che il minimo spostamento del corpo determina un’indicazione sul qui e ora e il futuro, cioè ogni micro movimento del corpo viene letto dal cane come indicazione su cosa fare e dove andare. Per svolgere questa disciplina ci vuole sicuramente passione nel farla da entrambe le parti . Qualsiasi attività noi affrontiamo col cane, se siamo i primi ad annoiarci l’amico a quattro zampe non troverà le giuste motivazioni per svolgerla.

Nei laboratori presso le scuole o gli asili spesso i bambini dai due anni in su sono entusiasti di fare loro per primi il percorso di agility, che solo successivamente affronterà il cane. I bambini sono spesso portati per questa attività, le svolgono con gioia quasi dando l’esempio al cane (questo ha a che fare, in maniera del tutto inconscia, con il comando “do it” e coi neuroni a specchio) creano sintonia, empatia con l’amico a quattro zampe; è bellissimo vedere l’entusiasmo che mette un bambino nello svolgere un esercizio di agility.

Prima di iniziare con l’agility il cane deve svolgere un percorso di educazione col conducente, in modo che possa essere gestito serenamente nei percorsi e quindi svolgere l’attività con tranquillità.

C’è un’età giusta per il cane per svolgere degli esercizi piuttosto che altri al fine di non creare problematiche psico-fisiche; ciò non toglie che in “abituazione” o col gioco il cucciolo può lavorare già con alcuni strumenti; queste attività serviranno per aprire la sua mente e insegneranno al cane a leggere il linguaggio del corpo prima del suo conducente poi degli altri membri della famiglia e in uno stadio avanzato anche di persone al di fuori del branco familiare.

Il gioco non è nulla di più serio, il gioco funziona, è divertente se le regole tra le parti sono chiare; alle tecniche del gioco se ne possono aggiungere delle altre denominate “Do as I do” (Il cane impara guardandoci di Claudia Fugazza). Il gioco spesso coinvolge l’amico a quattro zampe, che sia esso un cane da compagnia o da pastore o un molossoide.

Quando si insegna l’agility (o anche altre discipline) bisogna capire dove è alta la motivazione del cane: può bastare il semplice entusiasmo del suo padrone, oppure l’oggetto del gioco, oppure il cibo, oppure la ricompensa sociale.

Non c’è il cane giusto e il cane sbagliato per svolgere l’agility, soprattutto se si usa la disciplina come strumento per migliorare la relazione del cane in famiglia. Sicuramente il cane deve avere una buona forma fisica in modo da non appesantire le articolazioni. Ciò che conta è che le attività intraprese col cane vengano fatte con gioia e senza frustrazione; spesso i nostri amici a quattro zampe sono felici di compiacere l’uomo ma, se egli va in ansia da prestazione non avviene più nessun lavoro sulla sintonia fra il cane e il padrone. Possiamo fare utilità e difesa, obedience o agility ma rispettando le specifiche propensioni del nostro amico a quattro zampe.

Si ringrazia il progetto Arca di Noè presso il Centro Cristiano di Matera per aver ospitato TotòLeMokò in un percorso di agility tra bambini e cani, attraverso l’interazione di esperti pedagoghi e l’educatore cinofilo.

Email: francesco@totolemoko.it

Facebook/Instagram: Totò Le Mokò

Mobile: +39 349 146 40 90

venerdì 7 Settembre 2018

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