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La preside Palmulli: «L’obiettivo della consigliera Galliani era quello di screditare la scuola»

Michele Colaleo
La preside Palmulli: «L'obiettivo della consigliera Galliani era di screditare il nostro istituto»
Le dirigente scolastica dell'Istituto "Volta - De Gemmis" commenta in un'intervista a TerlizziLive il controverso sopralluogo della consigliera comunale di centrodestra e descrive gli scenari presenti e futuri del tecnico-agrario
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L’Istituto agrario intitolato al barone De Gemmis continua ad essere al centro del dibattito pubblico. Le reazioni scaturite dalla visita ispettiva effettuata da Mariangela Galliani ad inizio settimana, corredata da un dettagliato resoconto di denuncia sulle presunte condizioni disastrose del plesso scolastico, sono state numerose e molto energiche. Si è passati dalla replica immediata della dirigente scolastica Giovanna Palmulli, che ha espresso il suo rammarico per tempi, modi e contenuti dell’iniziativa, alla video-risposta degli studenti, che hanno documentato con delle riprese lo stato effettivo di numerosi spazi della scuola, al fine di smentire molti dei problemi elencati dalla consigliera.

La preside dell’Istituto, evidentemente amareggiata per gli ultimi sviluppi che hanno portato la sua realtà scolastica sotto i riflettori, ci ha concesso un’intervista per fare chiarezza sulla situazione attuale – strutturale e non – del De Gemmis.

In apertura vorrei chiederle un commento sul video girato dagli alunni dell’Istituto in risposta alla testimonianza della consigliera comunale Galliani

Gli studenti sono stati bravi ed efficaci, poiché senza volerlo hanno dato vita ad un piccolospot per la scuola, che nella sua semplicità ed immediatezza mostra le evidenze strutturali dell’edificio scolastico. Come da immagini, esso risulta ben ristrutturato e ben dotato anche nei suoi laboratori interni ed esterni. Gli studenti hanno saputo usare un linguaggio molto diretto, dal quale traspare tutto il loro amore per la scuola, dichiarato così apertamente alla comunità terlizzese.

Era a conoscenza di questa iniziativa? Ha sollecitato in qualche modo gli studenti a prendere posizione su quanto rilevato dal sopralluogo dell’esponente di Fratelli d’Italia?

No, non sapevo nulla. Non li ho sollecitati ed è stata una vera sorpresa per me venerdì mattina accendere il cellulare e trovare questo video, che mi ha veramente commossa. I ragazzi, come del resto tutto il personale scolastico – dai docenti ai collaboratori, compresi gli assistenti tecnici – sono stati colpiti duramente da questa operazione diffamatoria, tramata all’insaputa di tutti gli operatori.

Ci aiuti a chiarire: lei sostiene che la visita della Galliani sia avvenuta a sua insaputa; la controparte afferma di averla concordata con il referente dell’Istituto. Come sono andate realmente le cose?

Per ottenere l’accesso ad una struttura scolastica statale, un estraneo all’amministrazione della stessa deve presentare un’istanza al dirigente scolastico con la motivazione scritta, che segue il suo percorso procedurale: va al protocollo, viene assunta agli atti ed infine viene valutata dal dirigente. Questa procedura è finalizzata alla salvaguardia ed alla messain sicurezza dei minori, che ci vengono affidati quotidianamente dalle famiglie. Nel caso in questione, non vi è stata nessuna richiesta scritta, ma solo un contatto tardivo, avvenuto a cose fatte (il 22 gennaio), quando la consigliera mi ha inviato un messaggio esprimendo la volontà di incontrarmi per cercare di risolvere in breve tempo il problema della riapertura della palestra (confinante con la campagna ed attualmente anche vandalizzata da ignoti nelle ore di chiusura della scuola). L’intento era a mio avviso ovviamente positivo, ma non potevo sapere che le sue intenzioni si erano già concretizzate in delle dichiarazioni non veritiere, che dalla palestra sono state estese all’intero edificio scolastico, corredate da foto che non saprei dire quando e come siano state scattate.

I referenti del plesso hanno dichiarato che credevano nelle “buone intenzioni” della consigliera e per questo, quando lei si è presentata ad uno dei due (il professor Picca), è stata accompagnata a vedere lo stato della struttura, senza immaginare l’intento diffamatorio che ne è seguito.

Come spiega la discrepanza tra la presunta criticità complessiva delle condizioni dell’Istituto e quanto mostrato nel documento filmato degli alunni?

La risposta è nei lavori di ristrutturazione effettuati dall’Ufficio Tecnico della Città Metropolitana, che sono evidenti e molteplici: infissi nuovi, scale di emergenza nuove, pitturazione delle facciate esterne, lavoro sugli impianti idrici, elettrici e termici, manutenzione delle serre quasi giornaliera, il tutto con evidenti costi di gestione.

L’amministrazione scolastica in questi due anni ha provveduto in prima battuta a sanare una grave situazione debitoria del vecchio Istituto “De Gemmis”, ristorando innanzitutto gli enti, il personale e le amministrazioni che vantavano crediti, oltre alle ditte private. Nel contempo si è provveduto ad un’opera di riordino interno della scuola attraverso lo smaltimento di suppellettili in disuso, la realizzazione dell’inventario dei beni, le pulizie straordinarie, l’archiviazione della documentazione (che era in uno stato di “conservazione” indicibile), facendo fronte alla manutenzione e alla sostituzione di maniglioni antipanico e tanto altro. Per quanto riguarda ladidattica, i docenti del “De Gemmis” hanno partecipato alla formazione nazionale che l’Istitutopromuove, mentre i ragazzi hanno partecipato a numerosi progetti Pon Miur e Por Puglia. A breve partiranno anche in Erasmus Plus, per il quale abbiamo ben cinque destinazioni previste: Malta, Francia, Belgio, Irlanda e Finlandia.

Dopo le numerose segnalazioni alla Città Metropolitana andate a vuoto (relative soprattutto alla messa in sicurezza della palestra), come intende agire per ripristinare la piena agibilità di quello spazio?

La Città Metropolitana ha già impegnato ingenti risorse economiche per la ristrutturazione degli spazi dell’edificio scolastico accessibili a tutti gli utenti. Per la palestra, invece – che è un corpo staccato dalla scuola – auspico a breve un tavolo di confronto per verificare lo stato della procedura della gara per la realizzazione dei lavori.

Passiamo ad alcune questioni collaterali. Dal 1989 la Villa De Gemmis è sede dell’ omonimo Istituto tecnico-agrario. La parte storica della struttura comprende anche un cospicuo patrimonio librario. Nel 2017 la Regione ha bocciato il progetto “Community Library”, pensato per trasformare l’archivio del barone in una biblioteca a tema floricolo. Cosa pensa si possa fare concretamente per non disperdere tanta ricchezza?

Conosco bene il progetto presentato dal Comune nell’ambito del bando“Community Library”. Ero in consiglio comunale durante la sua presentazione: un progetto bellissimo, che mi ha fatto sognare. La Villa del barone Gennaro De Gemmis, ora un rudere, sarebbe tornata ad essere una biblioteca con spazi modernissimi, pensati per le diverse fasce di età. La comunità terlizzese avrebbe avuto la possibilità di frequentare quelle splendide sale storiche con tutti i comfort della moderna bio-architettura. Auspico, in attesa di nuovi progetti di valorizzazione di questo immenso patrimonio, che i cittadini di Terlizzi possano venire a visitare lo splendido parco, tenuto e curato in modo esemplare dagli studenti e dai tecnici dell’indirizzo agrario. Invito sin da ora le associazioni del territorio a candidarsi e presentare iniziative culturali, da programmarsi già in occasione della bella stagione.

In alcuni recenti consigli comunali è stato affrontata nuovamente – senza nessun esito risolutivo – la proposta di accorpamento della sua scuola al Polo Liceale, che già in passato è stata rigettata dalla preside Allegretta e dal consiglio d’Istituto. L’ipotesi è ancora da prendere in considerazione per il futuro?

Rispondo a nome del collegio dei docenti e del consiglio d’istituto: questa non è un’ipotesi che abbiamo preso in considerazione, perché siamo intenzionati ad incrementare le possibilità di scelta fra i nostri indirizzi, tant’è che quest’anno la delibera della Regione Puglia ha tenuto conto della nostra proposta legata all’autorizzazione a prendere iscrizioni su due nuovi corsi serali per adulti: il corso di informatica e il corso dei servizi socio sanitari, che si vanno ad aggiungere agli altri già attivi: agrario, meccanica ed elettrotecnica.

Ieri è stato l’ultimo appuntamento con l’iniziativa “Open day”, finalizzata a presentare i diversi indirizzi di studio e ad incrementare le iscrizioni, che recentemente sono calate. A cosa attribuisce questa flessione, considerando che si tratta di una scuola perfettamente in linea la vocazione agricola del contesto in cui è inserita?

L’Istituto aggregato “Volta – De Gemmis” di Bitonto sta crescendo in modo propositivo. Da parte nostra non c’è alcun interesse a perdere l’indirizzo agrario, che riteniamo debba diventare il motore per tutto il territorio circostante. Siamo in Puglia, una regione in cui i vitigni e gli uliveti sono parte portante dell’intera produzione economica. Peraltro il nostro Istituto – tenendo conto delle indagini annuali pubblicate sul portale Eduscopio della Fondazione Agnelli – si è posizionato al primo posto per attinenza fra corso di studio e richiesta lavorativa del territorio. Cambiando obiettivo, l’Istituto risulta sempre fra i primi per il numero di diplomati che trovano lavoro entro un arco di tempo molto breve. Se fossi un genitore, non avrei dubbi su quale scuola scegliere per mio figlio fra un tecnico-professionale ed un liceo, dopo il quale si è inevitabilmente costretti a proseguire gli studi.

domenica 27 Gennaio 2019

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