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Gero Grassi vaccinato all’Istituto Tumori: «Si è creato un vuoto e ho accettato di subentrare»

La Redazione
Gero Grassi vaccinato all'Istituto Tumori: «Si è creato un vuoto e ho accettato di subentrare»
L'ex deputato già vaccinato presso l'istituto barese, pur non godendo di particolari priorità. Ma spiega: «Mentre era in corso la vaccinazione qualcuno ha rinunciato, mi hanno chiesto se volessi subentrare e ho accettato»
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Le prime fasi della vaccinazione anti-Covid sono in corso già dagli ultimissimi giorni del 2020, con la somministrazione che sta procedendo, come è noto, per fasce di rischio e per categorie professionali, dando priorità al personale sanitario e agli anziani. 

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Tra i primi terlizzesi a sottoporsi a vaccinazione c'è stato l'ex deputato del Partito Democratico Gero Grassi. Il nostro concittadino è stato vaccinato infatti il 5 gennaio scorso presso l’Istituto Oncologico Giovanni Paolo II (di cui è presidente del Consiglio di indirizzo e verifica), con tanto di foto a immortalare il momento. Pur avendo 62 anni, tuttavia, Grassi non avrebbe dovuto godere di corsie preferenziali dal momento che – sostengono molti utenti social commentando la sua scelta – non è medico, né infermiere, e non svolge professioni a rischio contagio. L'Istituto Tumori di Bari ha avviato la propria campagna di vaccinazione il 31 dicembre, proseguendo in questi giorni con gli operatori, i medici e gli infermieri. Dal 4 gennaio si stanno compiendo invece le altre somministrazioni, relative al personale dell’istituto e delle aziende esterne ad esso legate. 

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Grassi ha però replicato a stretto giro di posta, sostenendo che “l’altro ieri, mentre era in corso la vaccinazione, si è creato un vuoto, qualcuno ha rinunciato per sua scelta, trattandosi di una decisione su base volontaria, mi hanno chiesto se volessi essere vaccinato e ho accettato, per altro ero anche preoccupato, come chiunque altro, poi non ho sentito niente, non c’è stato alcun problema ed è andato tutto benissimo. In Asl ieri hanno vaccinato il personale amministrativo, non i degenti”.

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“Non ho tolto il posto a nessuno – continua l'onorevole -. Le disposizioni, che non ho fatto io, prevedono la vaccinazione di tutto il personale e poi dei malati, quel vaccino che hanno somministrato a me non lo avrebbe potuto dare a un paziente. Quanto a chi dice che non sono esposto – ha aggiunto – personalmente sono a contatto tre volte a settimana con personale sanitario, dipendenti, malati presenti in istituto”.

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giovedì 7 Gennaio 2021

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