Come si fronteggiavano le epidemie e altri problemi di salute nei secoli scorsi, quando la scienza medica non aveva ancora compiuto i portentosi balzi in avanti dei tempi attuali? Quali le malattie, i presidi e gli operatori sanitari, quali le terapie di maggiore efficacia tra Cinquecento e Settecento?
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A questi interrogativi storici cerca di rispondere “Per una storia della Sanità in Antico Regime”, una raccolta di tredici saggi firmati dal ricercatore Angelo D'Ambrosio.
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Dal percorso storico-critico delineato nel volume (in uscita per la casa editrice terlizzese Ed Insieme) emerge – come si legge in un comunicato – "il ruolo salutifero dei prodotti vegetali e di altre sostanze naturali dalle mille proprietà nel contrasto ai morbi più svariati; e una selva di 'addetti ai lavori', in cui non manca la classica figura del religioso infermiere che però non oscura quella del cuoco farmacolopo, del frate erborista e del monaco speziale, senza tralasciare neppure il ruolo del barbiere… salassatore. Una zoomata a tutto campo, insomma, ricca di dati acclarati e di curiosità, sullo scenario nosologico e sull’organizzazione dei luoghi di cura in età premoderna: che hanno sperimentato e di cui hanno ampiamente usufruito i nostri avi".
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Già assessore alla Cultura al Comune di Terlizzi, D'Ambrosio ha collaborato con le Università di Bari e del Salento, oltre che con varie istituzioni culturali italiane, occupandosi nei numerosi saggi pubblicati di ordini religiosi e clausura femminile, cibo e alimentazione monastica, storia della medicina in età premoderna. Per Ed Insieme ha precedentemente pubblicato “Il cibo dei chiostri”.
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Nel percorso di collaborazione con le Università di Bari e del Salento si è già occupato di storia dell’alimentazione e di storia della medicina in modo sistematico, laddove la storiografia intende conoscere il passato con metodo scientifico per enucleare analogie con il presente e intuire possibili itinerari evolutivi: a maggior ragione in tempi di pandemia, "historia magistra vitae".
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