La festa patronale

Terlizzi ritrova l’emozione del Carro Trionfale. Il racconto in 70 foto

Lo spostamento del Carro Trionfale
Il resoconto dello spostamento del carro dal lamione
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Emozioni delle grandi occasioni. La nostalgia del Carro Trionfale era tanta e, la sera del 4 agosto, i cittadini hanno accolto lo spostamento della macchina da festa dal Lamione con una partecipazione calorosa: centinaia di persone sono accorse per assistere all’impresa dei timonieri e della carovana di volontari che nella parte sottostante dell’impalcatura mobile hanno fornito l’energia necessaria per consentire il cammino dell’imponente struttura.

Un tripudio di gioia e allegria. La condivisione della felicità traspariva dallo stare insieme, dai sorrisi, dagli abbracci, dall’appagamento interiore nell’ammirare il campanile in legno e cartapesta alto ventidue metri.

È stata impiegata quasi un’ora per condurre il Carro dal luogo della sua costruzione, nei pressi della vecchia chiesa di Santa Maria della Stella sino all’inizio della villa, vicino alla scuola Don Pietro Pappagallo. Pochi metri tutto sommato, ma intervallati da numerose fermate, affinché tutti potessero godere di attimi indelebili.

Per la strada, sui marciapiedi, sui balconi o sui terrazzi, lo spettacolo è stato seguitissimo e immortalato con fotografie e video. Il 2022 segna la ripresa piena dei festeggiamenti popolari: la passata dimensione solitaria gradualmente sta lasciando spazio alla socialità nelle sue varie sfaccettature.

Ogni singolo gesto compiuto dagli addetti ai lavori si innalza a frammento di storia locale: dal preparare le ruote per il loro tragitto, all’impugnare il timone, alla forza delle braccia e delle gambe di chi spinge le travi di legno, alla fatica di trainare il Carro, alle soste per risposare, sino al parcheggio finale con una manovra esperta.

È impressionante trovarsi fisicamente a poca distanza dalla costruzione maestosa: è talmente alta da suscitare nei singoli un senso di riverenza e timore. Il suo significato religioso le conferisce ancora di più una veste autorevole, sottolineando la portata leggendaria del ritrovamento dell’icona bizantina della Madonna Odigitria. Del resto, il Carro è stato il veicolo impiegato per aggiudicarsi l’effigie nella competizione tra i due buoi, uno terlizzese e l’altro bitontino.

Il Comitato Feste Patronali Maria SS. di Sovereto è soddisfatto per questa prima tranche della Festa Maggiore. Il gradimento della popolazione è stato supportato dalla presenza delle istituzioni civili nella figura del Sindaco Michelangelo De Chirico, di alcuni Assessori e consiglieri comunali.

Emblema della tradizione, il Carro Trionfale ha attratto intorno a sé devozione, curiosità e commozione. A far da cornice l’operato di tutti coloro che hanno contribuito a rendere grandiosa la serata del giovedì della Festa.

La banda “Vito Giuseppe Millico” ha dato il meglio di sé per onorare il Comitato con un repertorio musicale incalzante e piacevole. Il corteo storico barlettano dell’associazione “I Fieramosca” ha arricchito l’atmosfera con la performance di sbandieratori, mangiafuoco, musicisti e figuranti in costume.

Nei luoghi principali della città, poi, diverse manifestazioni musicali: in Largo Lago Dentro il Festival Jazz ha esaurito i posti a sedere con numerosi appassionanti attenti nell’esecuzione di “Tsumujikaze Opera” ad opera di Giuliano Di Cesare, Nanaco Tarui e Giuseppe Bassi. In Corso Vittorio Emanuele, un allegro DJ set di Danny Dee e Biro ha raccolto il consenso dei giovanissimi che si sono scatenati sulle note di successi contemporanei e passati.

sabato 6 Agosto 2022

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