Lavori affidati entro dicembre

Ciclovia dell’alta Murgia, ok del Consiglio metropolitano allo studio di fattibilità

In bici su un sentiero della murgia
Il percorso interseca la ciclabile esistente di collegamento tra il Comune di Santeramo in Colle ed il Pulo di Altamura nonché le esistenti ciclovie del Parco dell’Alta Murgia in prossimità di Castel del Monte e del territorio di Corato
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Nei giorni scorsi il consiglio metropolitano, presieduta dal sindaco Antonio Decaro, ha approvato all’unanimità, su relazione del consigliere delegato alla mobilità e ai trasporti, Michele Laporta, gli studi di fattibilità tecnica ed economica delle tre ciclovie inserite nel Biciplan metropolitano: la ciclovia adriatica e della conca barese, la ciclovia delle lame e la ciclovia dell’alta Murgia. La dotazione finanziaria complessiva è di 26 milioni, rivenienti da fondi Cipe del luglio 2016 già inseriti nel Patto per lo sviluppo della Città Metropolitana di Bari. L’estensione complessiva delle tre ciclovie è di circa 430 chilometri.

Il progetto che ci riguarda più da vicino è quello della ciclovia dell’alta Murgia. Con un’estensione complessiva di 108 chilometri, di cui 20 già previsti nel percorso Eurovelo 5 (tratto compreso tra Gravina in Puglia e Masseria Iesce in agro di Altamura) connette la masseria Iesce con Castel del Monte, agganciando, lungo in tracciato i percorsi ciclabili dei comuni di Gioia del Colle, Santeramo in Colle, Altamura, Gravina in Puglia e Poggiorsini. Il percorso interseca la ciclabile esistente di collegamento tra il Comune di Santeramo in Colle ed il Pulo di Altamura nonché le esistenti ciclovie del Parco dell’Alta Murgia in prossimità di Castel del Monte e del territorio di Corato. Il percorso mira anche a valorizzare i regi tratturi.

C’è poi la ciclovia adriatica e della conca barese: con un’estensione di 125 chilometri, intende valorizzare le tre lame (Balice, San Giorgio e Giotta) attraverso la creazione di percorsi ciclabili nonché attrezzare il circuito di collegamento tra i comuni di Valenzano, Capurso e Cellamare lungo il quale insistono beni di rilevanza culturale, storica e religiosa e avanzate realtà scientifiche quale il Parco di Tecnopolis in contrada Pacifico. Inoltre promuove il percorso ciclabile intercomunale tra i comuni di Polignano a Mare, Monopoli, Mola di Bari, Conversano e Rutigliano teso a valorizzare le coste, i centri abitati, l’area archeologica di Madonna delle Grottole e San Vito.

La ciclovia delle Lame, infine, con un’estensione di 194 chilometri punta a creare un sistema di mobilità alternativa e sostenibile, a basso impatto ambientale, in grado di collegare e far dialogare tra loro la costa e l’entroterra, il mare con i boschi e le foreste dell’alta Murgia. La ciclovia prevede una rete di percorsi ciclopedonali che collegano l’aeroporto di Bari-Palese con il mare (Giovinazzo) passando per Bitonto, con l’area della conca barese (Modugno, Bitetto e Bitritto) sino a giungere alla foresta di Mercadante (Cassano delle Murge), alle ciclovie di Giano e ai boschi di querce nel territorio di Acquaviva delle Fonti.

I tecnici incaricati potranno ora procedere alla redazione delle progettazioni definitive ed esecutive che saranno appaltate attraverso la procedura dell’accordo quadro. Oltre 18 milioni l’importo lavori complessivi per realizzare i percorsi ciclabili inseriti nella fase 1 del Biciplan metropolitano ovvero quelli immediatamente cantierabili e che non necessitano di un iter espropriativo complesso. Entro il 31 dicembre sarà conclusa la procedura d’appalto e saranno affidati i lavori all’impresa aggiudicataria. «Sono particolarmente emozionato – dichiara il consigliere delegato Laporta – perché si tratta dei primi percorsi ciclabili che saranno realizzati dalla Città Metropolitana di Bari e che metteranno in collegamento, attraverso la mobilità lenta e sostenibile, i 41 territori per poterne meglio apprezzare le peculiarità paesaggistiche ed architettonico culturali».

Ma gli agricoltori protestano. Cia Puglia: «strade rurali a pezzi, ma Bari pensa a fare 430 km di ciclovie»

«Decaro annuncia trionfalmente di aver ottenuto 26 milioni di euro per tre ciclovie e 430 chilometri di piste ciclabili. E per le strade rurali? Niente, manco un centesimo. E sono strade essenziali per il lavoro dei nostri agricoltori, vie di trasporto per i prodotti agricoli, reti di connessione con gli agriturismi, le aziende agricole, le fattorie didattiche, le imprese zootecniche. Decaro è a conoscenza dello stato pietoso in cui si trovano? Dove e quali sono i progetti e i finanziamenti ottenuti per ripavimentarle, fare manutenzione ordinaria e straordinaria, implementare segnaletica orizzontale e verticale?» commenta Gennaro Sicolo, presidente regionale di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani.

«Sia chiaro – aggiunge Sicolo – le ciclovie sono belle e utili, nessuno dice il contrario, ma le priorità sono davvero altre. In un’area metropolitana come la nostra, dove reddito e lavoro sono prodotti in gran parte da agricoltura e agroalimentare, ci si aspetta che le prime strade a essere oggetto di interventi, progetti e lavori di adeguamento siano quelle percorse giornalmente da centinaia di imprenditori agricoltori, autotrasportatori, gestori e visitatori degli agriturismi, lavoratori delle campagne. E invece no. Vogliono lavorare e hanno fame? Gettategli delle brioche. Hanno bisogno di strade rurali percorribili? Eccovi le ciclovie

Occorrono progetti e fondi destinati al rifacimento delle strade rurali e degli assi stradali comunali più strategici per le aziende agricole. Molte strade esterne ai perimetri urbani hanno bisogno di un piano di profonda sistemazione o rifacimento. Un territorio con strade dissestate e senza adeguate infrastrutture tecnologiche, a partire dalla diffusione di Internet e banda larga nelle aree rurali, non è né vivibile né competitivo. La manutenzione infrastrutturale del territorio rappresenta per la nostra categoria un’esigenza generale, ormai non più prorogabile. Il Progetto politico sindacale della nostra Confederazione “Il Paese che Vogliamo”, tra gli altri punti, pone al centro delle sue iniziative l’esigenza di un programma di sistemazione generale della rete viaria e della realizzazione delle infrastrutture tecnologiche delle zone rurali del nostro territorio.

L’attuazione di tale progettualità è di vitale importanza per la nostra economia. C’è la necessità di un forte intervento di manutenzione straordinaria delle strade rurali. Il loro stato di dissesto rappresenta un pericolo continuo per gli agricoltori e per i cittadini che transitano sia con gli autoveicoli che con i mezzi agricoli e limita la fruibilità e l’accesso agli agriturismi presenti sul nostro territorio. Le strade rurali necessitano di un radicale rifacimento, con la realizzazione di una efficiente rete di sgrondo-cunette laterali, oltre che l’implementazione delle segnaletiche stradali» conclude Sicolo.

domenica 21 Agosto 2022

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