La statua de "L'Ecce Homo". Foto di Simone Angarano
Il culto a Terlizzi

Misteri, il ricordo del priore della Confraternita SS. Medici: «Un’emozione la piazza gremita negli anni di Don Tonino»

Mariarita Rana
Mariarita Rana
Una tradizione che si rinnova, un momento di raccoglimento e meditazione per l'intera comunità. Il racconto di Luciano D'Aniello, priore della Confraternita della Madonna delle Grazie e dei SS. Medici di Terlizzi, i cui confratelli sono portatori della statua de l'Ecce Homo
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«Negli anni di Don Tonino Bello, con i suoi messaggi di speranza e di amore, la piazza era gremita: il popolo attendeva anche oltre la mezzanotte l’arrivo delle statue. Ritengo che quelli siano stati i tempi più belli, carichi di fede. La mia passione ha inizio da quando ero solo un ragazzino».

Queste le parole di Luciano D’Aniello, priore della Confraternita della Madonna delle Grazie e dei SS. Medici di Terlizzi, i cui confratelli sono portatori della statua de l’Ecce Homo. Un tuffo nel passato, alla scoperta del tanto atteso e partecipato culto dei Misteri.

Proprio questa sera, venerdì 29 marzo, a partire dalle ore 20, si snoderà per le principali vie cittadine la processione dei Misteri: una notte, tra le più suggestive di sempre, simbolo di Fede e fervida devozione. Punto di partenza canonico della Processione, Piazza Don Tonino Bello, da cui si snoderà il composito corteo seguendo il seguente itinerario: Corso Umberto, Piazza Cavour, via Mazzini, via Flavio Gioia, via Tripoli, via XX Settembre, viale Roma, viale Roma (lato villa), Corso Vittorio Emanuele, per poi tornare in Piazza Cavour.

La tradizione non si prefigura solo come rito, ma cela un’organizzazione ed un lavoro ben più complessi, una finalità molto più ampia: quella delle opere di carità. La testimonianza di Luciano, che ha condiviso con noi alcuni interessanti aneddoti, getta luce infatti su un tema più che mai attuale: la custodia di tali tradizioni all’interno della nostra comunità.

 

 

Non solo tradizione, ma soprattutto intervento di carità sul territorio

La statua de
La statua de "L'Ecce Homo"

«Il culto dei Misteri rappresenta per noi e per tutti i fedeli un momento di preghiera e di raccoglimento. Le Confraternite nascono per ascoltare e aiutare quelle realtà meno abbienti, verso cui l’attenzione e il conforto risultano essere elementi imprescindibili. In seguito si è sviluppata la tradizione della processione delle immagini sacre. Anche noi come Confraternita della Madonna delle Grazie-Santi Medici collaboriamo con la parrocchia e la Caritas Cittadina affinché nessuno venga dimenticato» spiega Luciano.

L'organizzazione che si cela dietro la Processione dei Misteri

La processione dei Misteri. In foto Luciano D'Aniello
La processione dei Misteri. In foto Luciano D'Aniello

«Nel 1966 la processione dei Misteri fu sospesa. È stato grazie ad un gruppo di laici e a Don Michele Cipriani nel 1979, che tale tradizione venne ripresa. Un comitato che aveva a cuore questo momento così importante per i fedeli, richiedendo offerte per mantenere viva l’autenticità di questa consuetudine. Successivamente fu il vescovo Donato Negro che affidò alle Parrocchie il compito dell’organizzazione e della gestione della Processione. Tuttora funziona così: ogni anno, seguendo una precisa rotazione, alla parrocchia il compito dell’organizzazione della via Crucis cittadina e della Processione vera e propria» racconta il priore.

Da confratello a priore: la storia di Luciano, il suo impegno costante

I Misteri in Piazza Cavour
I Misteri in Piazza Cavour

«Il mio percorso da confratello è iniziato all’età di 16 anni, precisamente dal 1990. Da 12 anni, invece, sono priore. Ricordo ancora l’emozione di quando, per la prima volta, in processione, portammo la statua de “L’Ecce Homo” appena restaurata. La mia passione però inizia da quando ero solo un ragazzino e frequentavo già l’ambiente della confraternita. Mio padre mi ha trasmesso l’importanza di questa tradizione: ricordo ancora l’entusiasmo che provavo nell’adornare la statua che inizialmente non era presente in chiesa. Un’atmosfera, quella della Settimana Santa, che ho sempre vissuto con particolare emozione, legata al mio passato e alla mia famiglia che mi ha donato questa fede popolare che ogni giorno custodisco con grande senso di responsabilità».

Luciano ha condiviso con noi anche un aneddoto speciale della sua storia: «Negli anni di Don Tonino Bello, con i suoi messaggi di speranza e di amore, la piazza era gremita: il popolo attendeva anche oltre la mezzanotte l’arrivo delle statue. Ritengo che quelli siano stati i tempi più belli, carichi di fede».

C'è un modo per riavvicinare il popolo alla fede e al rispetto di queste tradizioni?

La statua de
La statua de "L'Ecce Homo" per le vie della città

«La custodia di tali riti è importante perché costituisce a tutti gli effetti un patrimonio inestimabile. Oggi non è facile tramandare queste tradizioni alle nuove generazioni, ma sono fiducioso. Il nostro esempio, la nostra testimonianza di fede deve essere sempre alta e credibile: solo così potremo riavvicinare la comunità. Essere aperti al cambiamento per coinvolgere anche i più piccoli: credo sia questo un elemento importante per continuare a rispettare nel migliore dei modi il culto dei Misteri».

venerdì 29 Marzo 2024

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