Ponte di Lama Genzana, Andria
La rubrica

Pedalare su un “fiume” di bellezza: dal “canale” dell’Acquedotto alla ciclovia dell’acqua

Felice Miscioscia per Murgia a Pedali
In una carrellata di indelebili istantanee ammirate facendo scorrere le due ruote sul suo sentiero, osserviamo panorami mutevoli a seconda delle stagioni: dai boschi di roverelle con vista Castel del Monte, ai ciliegeti e mandorleti dell'agro coratino, fino al ponte che sovrasta Lama di Scoparella
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Il racconto murgiano passa anche, necessariamente, da una fruizione consapevole del territorio. E, a proposito di fruizione, è il momento di compiere un breve salto dalla storia territoriale alla contingente attualità e, in particolare, alla recente notizia dei lavori che ci consegneranno, presumibilmente nel 2026, un’importante infrastruttura strategica di mobilità sostenibile: la Ciclovia dell’Acqua.

Ebbene, il caro vecchio “Canale” dell’Acquedotto Pugliese (o meglio, la sua pista di servizio) si rifà il look per indossare l’imborghesita veste ufficiale di ciclovia. Tralasciando i freddi numeri chilometrici e progettuali, possiamo affermare che l’encomiabile opera idraulica ideata dall’ing. Camillo Rosalba e fortemente voluta da Matteo Renato Imbriani per dissetare la siticulosa Apulia di oraziana memoria, oltre che preziosa fonte d’acqua, diverrà anche, si spera, generosa “sorgente” per un turismo sostenibile e responsabile, nell’auspicio che non resti tristemente solo un semplice tracciato disegnato su carta e lontano dalle esigenze dei cicloturisti, ma che diventi invece un volàno per lo sviluppo e la valorizzazione cicloturistica e per la scoperta lenta del nostro territorio.

Noi, che, nell’attesa, percorriamo ormai da tanti anni il lungo e silente fiume sotterraneo ancora in versione wild, non possiamo far altro che abbeverarci dei suoi poliedrici paesaggi, dei suoi scenari variegati, che attraversano l’arco tra Bitonto e Spinazzola, passando per Ruvo, Corato e Andria.

Così, in un turbinio di emozioni e in una carrellata di indelebili istantanee ammirate facendo scorrere le due ruote sul suo sentiero, restiamo incantati osservando panorami mutevoli e tinte cangianti a seconda delle stagioni, dalle accoglienti atmosfere dei boschi di roverelle alle brulle radure steppiche con vista Castel del Monte, dai ciliegeti e mandorleti dell’agro coratino alle ondulate vedute di Lama Genzana, dalle suggestive Quite di Ruvo fino ad arrivare alle icastiche forme del Bosco di Acquatetta. E a volte siamo sì presi da cotanta bellezza che non ci accorgiamo di pedalare magari su un’opera monumentale, quale lo stupendo ponte ad archi che da oltre 100 anni sovrasta la Lama di Scoparella, in quel di Ruvo, regalandoci una cartolina mozzafiato.

D’altronde l’infrastruttura dell’Acquedotto Pugliese, con la sua storia ultrasecolare, è ormai parte integrante del paesaggio pugliese e quindi murgiano e, oltre a calarvisi in maniera discreta e rispettosa, lo arricchisce con la sua architettura semplice ed imponente allo stesso tempo. Siamo sicuri che i cicloturisti che verranno da fuori apprezzeranno e rimarranno, come noi, “dissetati”, letteralmente e metaforicamente, da tutto questo.

lunedì 1 Aprile 2024

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