«Mi sento diversa»

Dott.ssa Emma Quinto
«Non riesco a capire per quale motivo mi sento diversa da tutte le mie coetanee»
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«Salve Dottoressa Quinto, mi chiamo Margherita, ho 19 anni e non riesco a capire per quale motivo mi sento diversa da tutte le mie coetanee, non riesco ad essere aperta, disinvolta, spontanea,  mi sento “timida” ma non so se davvero lo sono, perché in alcune situazioni, anche all’interno della mia famiglia, sono molto socievole e allegra.

Come mai Dottoressa questo cambiamento? Che cos’è davvero la “timidezza”? cosa posso fare per essere più disinvolta con i miei coetanei? Ho paura che questo atteggiamento in futuro mi porti ad una chiusura,mi porti ad avere difficoltà relazionali».

Ciao Margherita, stai tranquilla, non devi allarmarti, quello che mi scrivi è assolutamente normale per la tua età, un’età di transizione, di cambiamenti, di nuove relazioni, si inizia a capire meglio la gente, si valutano più attentamente i rapporti sociali e questa tua “timidezza” può essere vista anche semplicemente come una “difesa” dall’esterno…una specie di corazza che inconsciamente utilizzi per prenderti del tempo e capire meglio le persone e le situazioni che ti girano attorno. Ovviamente tutto questo è normale se limitato nel tempo, è importante che ti senta sempre te stessa, naturale e spontanea come ti senti all’interno della tua famiglia.

La “timidezza” è  un tipo particolare di ansia sociale contrassegnata dalla tendenza spiccata a mantenersi in ombra e ad evitare di prendere l’iniziativa in qualsiasi tipo di situazione sociale, si tratta di un impaccio nelle interazioni sociali, nonostante ci sia il desiderio relativo di affrontare certe relazioni.

Pur non essendo una malattia, la timidezza è un disturbo che può creare un disagio notevole che nei casi più gravi può portare a delle complicazioni psicologiche, in altri casi meno estremi, la timidezza può condurre alla solitudine. Ma ci sono qualità positive associate alla timidezza. Spesso il timido si rivela particolarmente capace di ascolto e di empatia: la sua tendenza a restasene in ombra ne fa spesso un attento osservatore. Ciò nonostante per superare la timidezza è necessaria una profonda motivazione al cambiamento: il timido deve volerlo. Uno dei primi passi consiste nell’abituarsi gradatamente ad affrontare le situazioni che si temono. Una delle tecniche più usata è la tecnica dell’esposizione, che si basa sul principio che per far passare la paura, il suo oggetto dev’essere affrontato spesso perché l’oggetto in se non è pericoloso. Quindi cara Margherita, vivi serenamente questo momento della tua vita considerando gli aspetti reali di questo problema, così sarà più semplice capire che per te è semplicemente un momento passeggero.

Spero di essere stata chiara, per qualsiasi domanda, non esitare a contattarmi. Buona vita.

Hai una domanda da fare alla Dott.ssa Quinto? www.emmaquinto.it

giovedì 9 Febbraio 2012

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