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L’appello di Vitagliano: «Il destino di Terlizzi è nelle mani di chi non ha votato Gemmato»

La Redazione
comunità civica
Il candidato sindaco della Comunità Civica, che il 25 giugno sfiderà Gemmato al ballottaggio, ha ufficializzato ieri sera il mancato apparentamento con De Chirico, facendo una articolata analisi post-primo turno elettorale
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A poche orendall’ufficializzazione, da parte del centrosinistra, della decisionendi non firmare l’apparentamento con Pasquale Vitagliano in vistandel ballottaggio del 25 giugno contro Gemmato, il candidato sindacondella Comunità Civica torna a parlare in pubblico per la prima volta dopo il voto dell’11 giugno. n

Il contatto connMichelangelo De Chirico c’è stato, esordisce Vitagliano di fronte alla platea, convenuta nella sede del suo quartier generale in corso Vittorio Emanuele, ma è stato improduttivo. “Dopo giorni di silenzio, alle quattordici di oggi abbiamo ricevuto lansua riposta negativa definitiva. Con la coalizione di centrosinistra abbiamonstabilito un contatto, ma non ci sono state trattative, e questo ènun segno distintivo, non ci sono stati ‘caminetti'”, spiega, alludendo a eventuali incontri top secret. “Voglio tener fermon– precisa – che un eventuale accordo politico che non avrebbenmodificato i consiglieri espressi dall’esito del primo turno”.

La motivazione addotta dalncentrosinistra, continua il leader del terzo polo civico, è stata dinnatura “retrospettiva”, ovvero volta a mettere in rilievo ilnrifiuto, risalente ad alcuni mesi fa, della Comunità Civica di intraprendere un camminoncomune assieme al Pd e alle altre forze di centrosinistra, facendo magari passare Vitagliano attraverso la trafila delle primarie. “Ritengo queste motivazionincondivisibili, anche se noi al posto loro avremmo accettatonl’apparentamento per il semplice motivo che vogliamo evitare la conferma di Gemmato”,nchiosa Vitagliano, che rilancia la dichiarazione rilasciata sunfacebook nel primo pomeriggio: “Anzi, se fosse tecnicamentenpossibile, se Michelangelo lo ritenesse, ribadisco che io minritirerei. Non ho alcun timore”.

Terminata la narrazionendegli sviluppi delle ultime convulse ore, Vitagliano passanall’analisi post-primo turno, rileggendo il risultatonottenuto – l’aver acciuffato il ballottaggio per il rotto dellancuffia – attraverso una metafora calcistica:n“eravamo convinti di vincere cinque a zero, ma abbiamo segnato sunrigore al novantesimo minuto”. La “qualificazione” è statanottenuta in extremis, ma la vittoria finale, secondonVitagliano, è ancora fattibile, sebbene difficile: “Il nostro obiettivo realistico era andare al ballottaggio – continua l’analisi -. Abbiamo creato tale entusiasmo, tale passione, che credevamo di poter fare ancora meglio. Il destino dinquesta città è adesso nelle mani dei novemila elettori che al primo turno non hannonvotato per il centrodestra. Pur nelle nostrencontraddizioni, rivendichiamo questo risultato. Sul piano politico,nle circostanze storiche hanno voluto che noi abbiamo adesso la responsabilità di ricostruire un terreno politico di tutte le forzendemocratiche e progressiste. Io non mi ritiro”, tiene fermo il ballottante, pensando anche al futuro: “continueremo a fare cittadinanza attiva”.

“Se non abbiamo sfondatonprobabilmente le responsabilità ci sono e sono condivise, ma siamonun movimento civico e abbiamo ottenuto la bellezza di 4533 voti connuna campagna elettorale che ci è costata solo 8450 euro”, incalza il leader della Comunità. “Sfido glinaltri a dichiarare i soldi spesi in questa campagna elettorale. Io honpersonalmente speso mille euro e non ho avuto finanziatori”, sottolinea. “Rivendico di conoscerenuno ad uno chi ci ha votato. Anzi,nl’impegno di tutti i candidati è adesso a contattare più personenpossibili. Anche le 500 schede nulle risultate al primo turno sono ilnfrutto di una scarsa educazione al voto su cui dobbiamo riflettere e di cui dobbiamo farci carico”.

Alla Comunità Civica è stato imputato da alcuni un comportamento aggressivo nei confronti delle controparti politiche, anche sui social network: “Sì è diffusa la voce chensiamo aggressivi, noi. Per questo prego tutti i nostri sostenitori e i candidati consiglieri di utilizzarenbene nei prossimi giorni di campagna elettorale facebook, perché è un mezzo anche pericoloso. Dobbiamo misurarci rispetto alle nostre pubblicazioni. Stamattina ho incontrato una signora trasferitasi da poco in città: mi chiedeva perché alcuni fischiano le persone che parlano in pubblico – racconta Vitagliano, riferendosi ai fischi ricevuti sul palco del confronto pubblico tra candidati sindaco del 28 maggio scorso. “La verità è che per un certo genere di ‘cultura’ è già grave che si parli. Credo che se vincesse la destra di Gemmato Terlizzi sarebbe in piena emergenza legalità. Il nostro compito è quello di documentare, fare dossier su quello che l’amministrazione ha fatto finora e, forse, continuerà a fare. Per quelli che verranno…”, evoca Vitagliano, che conclude la conferenza stampa con un appello che sa di speranza: “Io credo che abbiamo ancora la possibilità di salvare questancittà dalla barbarie”.

domenica 18 Giugno 2017

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