Il provvedimento

La Regione approva il disciplinare per la “caccia di selezione” al cinghiale

Cinghiali sulla murgia
CIA Puglia: «Bene ha fatto la Regione Puglia ad approvare il disciplinare per la caccia di selezione»
scrivi un commento 295

La giunta regionale ha approvato il 9 agosto scorso il disciplinare per la gestione della “caccia di selezione” al cinghiale in Puglia. Obiettivo del disciplinare è quello di garantire al mondo agricolo il massimo contenimento dei danni alle produzione agricole, oltre che di garantire la sicurezza durante lo svolgimento delle attività di caccia di selezione. La presenza incontrollata sul territorio di fauna selvatica come cinghiali e storni, sta determinando annualmente milioni di euro di danni ad allevamenti e coltivazioni, sta mettendo in pericolo anche i residenti nelle campagne, i cittadini e gli automobilisti.

«Un provvedimento atteso da tempo e chiesto a gran voce da CIA Puglia nell’ambito della mobilitazione, indetta da oltre due mesi, a livello regionale» commenta il sindacato degli agricoltori in una nota. «È necessario procedere a un abbattimento selettivo e controllato dei cinghiali per riportare a livelli di sostenibilità ambientale la presenza di questi animali sul territorio» dichiara il presidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia Gennaro Sicolo. «Ben venga, dunque, l’approvazione, come da noi richiesto, del disciplinare per la gestione della caccia di selezione al cinghiale, superando anche posizioni a dir poco anacronistiche del mondo dell’ambientalismo. E’ grave che alla tutela della vita umana e alla salvaguardia di colture, produzioni e posti di lavoro si anteponga un approccio ideologico e contrario a priori a qualsiasi metodo per fermare la proliferazione senza controllo dei cinghiali».

«Adesso si proceda speditamente con tutti gli altri adempimenti, soprattutto da parte degli ATC, per dare corso al prelievo selettivo dei capi» spiega il vicepresidente vicario di CIA Puglia, Giannicola D’Amico.

In generale, a riguardo della problematica relativa alla fauna selvatica, CIA Puglia ribadisce come sia necessario «riformare radicalmente la legge 157/1992; riconoscere risarcimenti veri e propri agli agricoltori danneggiati, superando il concetto di indennizzo attualmente in vigore; superare il regime del de minimis e i limiti da esso imposti; prevedere la sterilizzazione dei cinghiali che potrebbe servire a ridurre la presenza di esemplari in circolazione; prevedere la eventuale realizzazione della filiera della carne di cinghiale, previa autorizzazione della filiera corta della carne con la macellazione delocalizzata».

«L’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime è il risultato della incontrollata proliferazione dei cinghiali in Puglia con circa 300 l’anno gli incidenti stradali causati dagli animali selvatici, soprattutto cinghiali, uno scenario aggravato dal lungo lockdown causato dal Covid che ha svuotato le strade rurali e di città, consentendo una più libera circolazione dei selvatici» aggiunge Coldiretti. «Bisogna intervenire subito e con determinazione contro l’invasione dei cinghiali con avvistamenti continui nelle aree del Parco dell’Alta Murgia, del Gargano, nella Murgia Barese e Tarantina, nel Subappennino Dauno, nei pressi della Foresta di Mercadante, fino ad arrivare ai centri urbani”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Dopo le numerose manifestazioni di Coldiretti anche in Puglia – spiega Coldiretti regionale – è stato preso atto che l’aumento dei cinghiali e la riduzione del personale incaricato di controllarli ha aumentato il rischio di danni alle coltivazioni agricole ma anche alla stessa sicurezza dei cittadini, visto l’aumento degli incidenti stradali causati dai selvatici. Da qui la decisione di procedere a un epocale cambio di passo rispetto all’orientamento seguito negli ultimi quindici anni, ampliando sempre di concerto con gli ATC l’elenco tassativo dei soggetti incaricati della caccia di selezione. I cinghiali i distruggono i raccolti agricoli, causano incidenti stradali ma a preoccupare – ricorda la Coldiretti regionale – sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Particolarmente grave e ingestibile la situazione nelle aree rurali della Murgia barese e in Capitanata, soprattutto nell’area del Gargano dove l’habitat risulta particolarmente favorevole. La proliferazione senza freni dei cinghiali – aggiunge la Coldiretti regionale – sta compromettendo l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico.

venerdì 12 Agosto 2022

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti