In Piazza Aldo Moro, a Bari, c’è una lapide che commemora le vittime del disastro ferroviario del 12 luglio 2016.
Lì, questa mattina, si sono ritrovati i rappresentanti istituzionali e i sindaci delle comunità coinvolte per ricordare la strage, le vittime e deporre una corona di fiori. Alle 11.05 un minuto di silenzio.
Nel ricordo di quella funesta giornata, il sindaco Antonio Decaro ha detto: «Oggi siamo qui per ricordare le 23 vittime del disastro ferroviario che il 12 luglio di sette anni fa ha colpito al cuore la nostra terra – ha detto il sindaco Decaro -. Lo facciamo non per riaprire una ferita ma per provare a lenire il dolore testimoniando l’affetto e il cordoglio di tutte le comunità che sette anni fa, su quel treno, hanno perso affetti e legami insostituibili. E non vogliamo lasciare che il peso di quel dolore gravi soltanto sulle spalle dei familiari, sarebbe troppo grande da sopportare: per questo continuiamo a ritrovarci qui, anno dopo anno, insieme ai familiari delle vittime e ai sindaci delle comunità colpite, per farci forza e condividere questo dolore».
«Viaggiare – ha aggiunto il sindaco metropolitano – non dovrebbe mai significare morire e il treno, nonostante tutto, resta un simbolo di vita e libertà. Qualche mese fa il treno su quella tratta è ripartito in sicurezza, come in sicurezza oggi viaggiano tanti treni nel nostro Paese, grazie al sacrificio di tutte le persone innocenti che hanno perso la vita: tante sono state, infatti le modifiche introdotte nel trasporto ferroviario dopo quel terribile incidente, che resterà per impresso sempre nella nostra memoria».
E ha concluso: «Noi tutti continueremo a onorare e ricordare le vite di quelle 23 persone morte tra le lamiere roventi ed è proprio alla loro memoria che desideriamo dedicare ogni passo in avanti che riusciremo a compiere per il benessere e la sicurezza dei nostri concittadini».
Salvini: «Mai più»
Anche il ministro e vicepremier Matteo Salvini, attraverso un post sulle sue pagine social, ha voluto ricordare la strage del 12 luglio.
«Sette anni fa l’Italia si fermò davanti alla strage ferroviaria sulla linea tra Andria e Corato, dove ventitré persone morirono e più di cinquanta rimasero ferite. Una preghiera per chi non c’è più e per le famiglie che attendono giustizia: chi ha sbagliato deve pagare» ha scritto il ministro.