Il caso giudiziario

Processo Censum, assolta in Appello la ex dirigente del Comune Francesca Panzini

Tribunale
Ridotta la pena per Vito Redavid
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Assolta con formula piena. La Corte d’Appello di Bari ha ribaltato la sentenza di primo grado del Tribunale di Trani che condannava a tre anni e sei mesi di reclusione la ex dirigente del settore servizi finanziari e risorse del Comune di Terlizzi Francesca Pansini. La professionista rispondeva dei reati di peculato e abuso d’ufficio.

In particolare, Panzini è stata assolta «per non aver commesso il fatto» dall’accusa di peculato e «perché il fatto non sussiste» da quella di abuso d’ufficio.

Secondo l’accusa, in concorso con Vito Redavid, ex legale rappresentante della Censum (società di riscossione tributi, poi dichiarata fallita), i due si sarebbero appropriati dei versamenti dei tributi locali destinati al Comune di Terlizzi per circa 1,2 milioni di euro.

Ridotta invece la condanna per Vito Redavid a 4 anni e 3 mesi. In primo grado il Tribunale aveva inflitto una pena di 5 anni. Dichiarato incapace di contrattare con la pubblica amministrazione in perpetuo, nei suoi confronti sono state dichiarate estinte per prescrizione le condotte dei versamenti tardivi dei tributi.

«Era il 9 maggio 2013 quando Francesca Panzini fu posta agli arresti domiciliari con le accuse di concorso in peculato, di tentata concussione oltre ad una serie di episodi di abuso di ufficio. Ci sono voluti più di dieci anni per ristabilire quella verità , non solo processuale, che il Riesame di Bari e la Cassazione avevano però immediatamente accertato con l’annullamento dell’ordinanza cautelare per insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza», scrivono in una nota i difensori di Panzini.

martedì 19 Dicembre 2023

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