Corso Vittorio Emanuele
L'indagine

Qualità dell’aria, i dati su corso Vittorio Emanuele. Barile: «A Terlizzi media climatica cresciuta di oltre 1,6 gradi»

Mariarita Rana
Mariarita Rana
I dati arrivano dal dispositivo installato da Francesco Paolo Barile, dottore in Meteorologia e Ambiente
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L’Italia è il primo Paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico con circa 80mila decessi prematuri all’anno. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), commentando una ricerca diffusa da Legambiente. Facendo una semplice proporzione, tra i decessi nella popolazione nazionale e il numero di abitanti della nostra città, possiamo quantificare in 36 le vittime locali ogni anno. In pratica ogni dieci giorni, a causa dell’inquinamento atmosferico, perde prematuramente la vita un nostro concittadino.

Ma a Terlizzi? Quali sono i dati che interessano il nostro territorio? C’è un modo per rilevare la qualità dell’aria?

Uno dei metodi più comuni ed efficaci per rilevare la qualità dell’aria è proprio quello della collocazione delle centraline in modo ottimale rispetto al territorio e alla variabilità locale degli inquinanti in città. I siti adatti alla dislocazione delle centraline vengono individuati proprio sulla base di due principali variabili geografiche che hanno un ruolo fondamentale nella formazione e dispersione degli inquinanti atmosferici su scala urbana: le emissioni dei veicoli e il paesaggio urbano.

A Terlizzi e nei territori limitrofi non è stata registrata la presenza di alcuna centralina volta alla rilevazione della qualità dell’aria. Né, ad oggi, «sono previsti progetti indirizzati al monitoraggio della qualità dell’aria» come hanno confermato Gaetano Minutillo, Assessore all’Igiene e all’Ambiente, e a Francesca Scolamacchia, Assessora alla Mobilità Sostenibile e alla Transizione Ecologica.

Ai nostri interrogativi ha invece risposto il terlizzese Francesco Paolo Barile, dottore in Meteorologia e Ambiente, che ci ha parlato del suo progetto avviato il 2 marzo 2018 grazie alla campagna lanciata da Weather Underground e PurpleAir.org, con il quale tutt’oggi distribuisce rilevatori di particolato (nello specifico PM10, PM2.5 e PM1.0). Il sensore è stato finanziato da Termopoint di Paolo Tangari e ospitato dalla Tabaccheria di Emanuele Magro.

Il progetto

Il dispositivo per il monitoraggio della qualità dell'aria installato in Corso Vittorio Emanuele
Il dispositivo per il monitoraggio della qualità dell'aria installato in Corso Vittorio Emanuele

Il progetto del dott. Barile consiste nell’installazione di un dispositivo in Corso Vittorio Emanuele, che a prima vista assomiglia a un tazzone capovolto, ma all’interno utilizza una tecnologia avanzata, ovvero un contatore laser di particelle che ne consente la misurazione in tempo reale.

«Va detto che non si tratta di un dispositivo certificato per la rilevazione ufficiale di tali parametri come quelli utilizzati da ARPA o altre agenzie incaricate di verificare la qualità dell’aria, ma per la sua compattezza, dimensioni molto ridotte e per il fatto di sfruttare una semplice connessione wi-fi per comunicare i dati ad un server e far conoscere la qualità puntuale dell’aria della Città dei Fiori a tutto il mondo, rappresenta di certo un ausilio che fornisce con buona attendibilità e accettabile precisione una misura qualitativa circa le concentrazioni di particolato presenti in quel punto centrale della città, sospettato di essere tra i più inquinati a causa del traffico veicolare» afferma Barile.

Come se non bastasse, in questa via principale, centralissima e di passeggio della città, all’intenso e lento traffico veicolare, si aggiungono le caratteristiche della strada (piuttosto stretta) e degli edifici (mediamente alti); un “canalone artificiale” che in assenza di vento apprezzabile concentra gli inquinanti.

«L’intento è quello di monitorare la qualità dell’aria, correlarla alle diverse fasce orarie e scenari meteorologici, ma soprattutto sensibilizzare la popolazione e le istituzioni a perseguire la strada della mobilità sostenibile e, in generale, della riduzione delle emissioni in atmosfera, per rendere meno avvelenata possibile l’aria che respiriamo» continua.

Cosa dicono i dati raccolti?

Gli ideatori del progetto
Gli ideatori del progetto

Dalla serie storica 2018-2023 emerge che la concentrazione media di particolato sottile registrato dall’apparecchiatura in quel particolare punto della città, ammonta a circa 20 µg/m³ con picchi di media giornaliera superiori a 50 µg/m³, ovvero al di sopra dei limiti di legge, che si raggiungono per una decina di giorni circa nei mesi invernali da dicembre a febbraio, quando le condizioni di inversione termica unitamente alla scarsa ventilazione favoriscono il ristagno di inquinanti e particolato a contatto col suolo nelle aree urbane. Effettuando un focus sulla distribuzione oraria del particolato si desume che esso è più elevato nelle ore serali che precedono e seguono la breve fascia oraria di chiusura al traffico della ZTL.

«I massimi di concentrazione di polveri sottili (anche superiori a medie orarie di 100 µg/m³ e valori istantanei oltre 300 µg/m³) vengono raggiunti in concomitanza dei botti di fine anno e di incendi di scarti vegetali e/o rifiuti che avvengono nelle zone rurali» aggiunge il meteorologo terlizzese.

Dunque, la situazione attuale è molto più complessa di quanto si possa immaginare. Non si tratta soltanto di sostanze inquinanti, ma anche e soprattutto di gas ad effetto serra: anidride carbonica e metano.

L’intensa circolazione degli autoveicoli con motore termico contribuisce, infatti, unitamente al calore immagazzinato dagli edifici e dalle strade, alla generazione delle isole di calore urbano (ICU), accrescendo il surriscaldamento delle aree urbanizzate e producendo, specie nella stagione estiva, condizioni di maggiore disagio per la popolazione che vive nei centri urbani anche di medie dimensioni come il nostro. Basti pensare che la serie storica 2005-2023 delle temperature medie annuali della stazione meteorologica di Terlizzi – Via Einaudi, mostra un rapido inquietante incremento: nel giro di meno di 20 anni la media climatica del centro urbano è cresciuta di oltre 1,6°C.

Dove consultare i dati in tempo reale

I dati sono disponibili a tutti ed in tempo reale al link https://www.bfpmeteo.it/airquality/.

Cliccando sul valore indicato nella mappa per la località di Terlizzi si accede a una serie di dati dettagliati ed in particolare:

– AQI (indice di qualità dell’aria): è un numero che indica quanto l’aria è inquinata, tanto più alto è tale valore, tanto più grande è la porzione di popolazione che può subire effetti negativi sulla salute. La scala colori indica sinteticamente la qualità dell’aria (verde=buona, gialla=moderata, arancio=allarme, rossa=insalubre, viola=molto insalubre, marrone=pericoloso).

– µg/m³: concentrazione del particolato espresso in microgrammi per metro cubo d’aria, per cui la legge impone un valore massimo per la media giornaliera di 50 µg/m3 e non oltre 35 superamenti annui.

Nella grafica si attinge anche ad una serie di altri parametri, valori medi orari, giornalieri e settimanali.

giovedì 28 Marzo 2024

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